Intervista al candidato a sindaco Antonio Visconti
«Vivo a Battipaglia da quando sono nato. Adesso è arrivato il momento di restituire. Campagna elettorale? Si mettano da parte rancori e veleni. Al centro programmi, idee progetti»
Al debutto alle prossime elezioni comunali a Battipaglia, Antonio Visconti, 41enne battipagliese, già presidente del Consorzio Asi, scenderà in campo con lo schieramento di centrosinistra che prevedrà, tra gli altri, anche il Partito Democratico, il Partito Socialista Italiano ed Italia Viva.
Perché ha deciso di scendere in campo come candidato a sindaco?
Prima di essere un candidato a sindaco e un commercialista, sono un cittadino di Battipaglia. Condividiamo gli stessi sentimenti di frustrazione da anni: da quando la politica è stata intesa esclusivamente come conservazione del potere, invece che uno strumento per migliorare la vivibilità di una città e garantire i servizi. Voglio rimboccarmi le maniche – senza promettere il libro dei sogni prendendo impegni che non si possano mantenere – e scendere in campo con la speranza di invertire la rotta. Vivo a Battipaglia da quando sono nato, e adesso è giunto il momento di restituire. Come? Mettendomi al servizio della città e garantendo il benessere e la tutela dei diritti di tutte e di tutti: sarà il mio più grande atto di responsabilità.
Cosa manca a questa città e cosa ha intenzione di fare per ovviare a queste carenze?
Purtroppo, negli ultimi 27 anni siamo stati spettatori inermi dinanzi allo scempio che veniva messo in atto: manca il verde, spazi sociali e di aggregazione, il cinema, trasporti adeguati. Manca una visione di città che tenti di scrollarsi di dosso le ancore del passato, guardando al futuro e a un modello europeo. Per ovviare a queste carenze, ho in mente 5 punti fondamentali dai quali partire per mettere in atto una piccola rivoluzione: una rivoluzione del centro urbano, che comprenda illuminazione e pedonalizzazione, oltre a una grande area per favorire il benessere e la cultura; far rinascere il parco del Tusciano e il parco del Castelluccio restituendo a questa città aree verdi e polmoni per la città; potenziare l’aspetto industriale partendo dalla nostra zona industriale, una delle più importanti di tutta la provincia, e dalle opportunità messe a disposizioni dalla Zes e dal Recovery Fund; un’attenzione particolare riserveremo all’ambiente e alla fascia costiera: gli impianti di rifiuti dovranno lavorare in maniera efficiente, i nostri mari e le nostre spiagge dovranno rinascere all’interno del Masterplan che interessa la costiera; infine c’è un progetto per lo stadio Pastena, che dovrà divenire una struttura multiservizi e un punto di aggregazione per la città.
Si parla di Puc dal 1978, ma nessuno mai è riuscito ancora ridarne uno nuovo alla città. Uno strumento che consentirebbe di restituire dignità e di guardare allo sviluppo con più certezze. Sarà la volta buona?
43 anni senza un Piano Urbanistico Comunale, e poi ci domandiamo perché questa città stenti a decollare e a rinascere. Sarà prioritario aggiornare il piano regolatore, ridefinendo i nuovi strumenti per trasformare Battipaglia dal punto di vista urbano e territoriale. Ci saremmo augurati che l’attuale amministrazione, con 5 anni a disposizione, avrebbe portato a compimento l’iter. Lo avevano promesso entro il 2020, ma l’impegno non è stato mantenuto. Non solo una grande delusione, ma anche un’occasione sprecata da loro per dimostrare credibilità.
Ambiente e cultura: quanto ha a cuore questi due argomenti e cosa intende fare al riguardo?
Tanto. E basti vedere che le prime iniziative che ho messo in campo, da semplice candidato a sindaco, e con la sola forza d’una neonata associazione, hanno riguardato proprio la cultura e l’ambiente. Nei prossimi mesi ce ne sono molte altre in cantiere. Per quanto riguarda l’ambiente non bisogna polarizzare il discorso solamente sul tema rifiuti, che è prioritario e centrale, ma non basta per risolvere il problema ambientale che a Battipaglia esiste. Bisogna pensare a restituire aree verdi a questa città, a ridurre le emissioni odorigene e l’inquinamento, favorendo l’utilizzo delle biciclette e quindi con una pista ciclabile che connetta il centro urbano al litorale battipagliese. E poi combattere il fenomeno dell’abusivismo che riguarda costruzioni e discariche. Per la cultura, invece, è necessaria una progettualità che incentivi la lettura, gli eventi culturali, il teatro e gli artisti. Il territorio è pieno di potenzialità: le sfrutteremo.
La prima cosa che farebbe se dovesse venire eletto?
Rendere la città più vivibile, curata, gradevole e pulita. Sarebbe un segnale chiaro, in termini civici, per una svolta concreta.
Qual è l’avversario che teme di più?
La politica è imprevedibile. Ho rispetto di tutti i candidati a sindaco, ed è per questo che li temo tutti. In cuor mio spero davvero che si mettano da parte rancori e veleni, e che questa campagna elettorale sia caratterizzata da una sana competizione su tutti i livelli. Parliamo di programmi, di idee, di progetti. Cerchiamo di mettere al centro dell’attenzione il cittadino. Nelle urne saranno loro a decidere, ed è importante che sia000no consapevoli del ruolo che gli compete. La gestione dell’ultimo ventennio è stata fallimentare, e gli elettori hanno maturato una disaffezione verso la politica. Bisogna far sì che tornino ad innamorarsi della res publica.
In ottica ballottaggio ha già pensato a qualche alleanza?
È presto per le strategie. Ma non bisogna essere ipocriti: le alleanze fanno parte della politica. E al ballottaggio possono risultare decisive. Cinque anni fa, il famoso patto nobile tra Tozzi e Francese, con l’appoggio del gruppo cosiddetto “degli ex Santomauro” a quest’ultima, probabilmente giocarono un ruolo decisivo nell’esito. Fermo restando che il ballottaggio è una partita completamente diversa: è un voto di pancia, e sarà l’elettore a decidere il prossimo governo.
Lanci un breve appello ai cittadini.
Sono un candidato nuovo e giovane. E soprattutto “vergine” dal punto di vista politico. Voglio provare a sancire definitivamente il distacco, soprattutto generazionale, con la vecchia politica, e con le vecchie maniere di metterla in atto. I risultati che ha prodotto sono davanti agli occhi di tutti. Voglio inaugurare con voi una nuova stagione per Battipaglia. Scrivendo una bella storia. Antonio Visconti c’è e camminerà al vostro fianco.