Intervista al candidato a sindaco Ugo Tozzi
«Ciò che manca a questa città è la prospettiva. Battipaglia merita un’amministrazione fatta da giovani. Avversari? Rispetto tutti, non temo nessuno»
Prossimo a scendere in campo alle elezioni comunali 2021 è Ugo Tozzi, con il supporto di Fratelli d’Italia ed altri partiti di centrodestra. Un percorso politico, quello del medico anestesista, partito nel 2002 come consigliere comunale. Nel 2016, sempre come candidato a sindaco, trova il sostegno di quattro liste, e viene nominato vice Sindaco, carica ricoperta fino al 2018.
Perché ha deciso di scendere in campo come candidato a sindaco?
Perché questa città merita una amministrazione fatta da persone giovani, con idee chiare, con un chiaro progetto di governo, con una idea politica netta e identificata e con un programma di governo che possa rispondere “presente” alle sfide che il futuro più prossimo, di post pandemia, ci metterà davanti. E tutto questo Battipaglia può trovarlo solo in Ugo Tozzi, in Fratelli d’Italia e nel gruppo dirigente e di candidati che si propone a governare la città.
Cosa manca a questa città e cosa ha intenzione di fare per ovviare a queste carenze?
L’elenco sarebbe davvero lungo e mai esaustivo. Ma se dovessi usare una sola parola dico che ciò che manca a questa città è la prospettiva: e la prospettiva è una visione che l’amministrazione e il nuovo gruppo dirigente deve dare ad ogni settore della vita quotidiana, nell’ambiente e nella salute, nel commercio, nell’assetto del territorio, nel welfare e addirittura nell’ordinaria amministrazione.
Si parla di Puc dal 1978, ma nessuno mai è riuscito ancora ridarne uno nuovo alla città. Uno strumento che consentirebbe di restituire dignità e di guardare allo sviluppo con più certezze. Sarà la volta buona?
Noi ci impegniamo per realizzarlo. Questa città continua a vivere di interventi a macchia di leopardo, io sono cresciuto sentendolo ripetere e in quarant’anni e passa non si è mai approvato lo strumento urbanistico. Questo è un impegno, serio e reale, che prendiamo per la città e con la città.
Ambiente e cultura: quanto ha a cuore questi due argomenti e cosa intende fare a riguardo?
Sono per me cavalli di Battipaglia: una comunità senza cultura è una comunità che non ha futuro. I giovani valenti vanno via e chi resta sta senza prospettive. Non è pensabile né lecito. Curare la cultura è curare il futuro della nostra città. Così come curare l’ambiente: ma come vogliamo sperare che i nostri figli restino in una terra nella quale si fatica anche a respirare a pieni polmoni? Una classe politica non compromessa ha il dovere di trasformare ambiente e cultura nei punti caratterizzanti del proprio agire amministrativo.
La prima cosa che farebbe se dovesse venire eletto?
Garantire l’ordinario, mettere a lavorare bene la macchina comunale, fare una mappatura delle famiglie battipagliesi, intervenire nelle situazioni di disagio, dare risposta insomma ai tanti che fanno domande e che sono stati inascoltati. Nell’indifferenza della politica.
Qual è l’avversario che teme di più?
Rispetto tutti gli avversari, non temo nessuno.
In ottica ballottaggio ha già pensato a qualche alleanza?
Assolutamente. Ci sono già passato: non si fanno accordi con persone con le quali non si è condiviso un percorso. Noi lo possiamo dire con certezza, siamo state vittime di questo gioco perverso e non intendiamo ripetere gli errori fatti in nome della città. Se la città ci metterà all’opposizione è lì che saremo, all’opposizione di chiunque vincerà.
Lanci un breve appello ai cittadini.
Tra il populismo dell’attuale amministrazione e il governo dei De Luca a Battipaglia faccio un accorato appello alla città a fare l’unica scelta di centrodestra possibile: quella per Fratelli d’Italia, partito coerente e con posizioni chiare nelle quali potersi rispecchiare.