(foto d’archivio)
Si prospetta la solita estate di caos e ingorgo allo svincolo autostradale di Eboli che attende i lavori di adeguamento rinviati sine die.
Caos e ingorghi allo svincolo autostradale di Eboli. Arrivano i turisti e il traffico va in tilt nei pressi dell’uscita autostradale. Lunghe code con centinaia di automobilisti costretti ad attendere sotto il sole cocente. L’estate è alle porte, e sarà probabilmente l’ennesima con le auto imbottigliate nel traffico. Ieri mattina, ad Eboli sembrava d’assistere a un film già visto. Proteste e lamentele da parte di chi si è trovato al volante, paralizzato allo svincolo degli abusi. Come lo definirono già nel 2019 quando si scoprì che bisognava abbattere una villa privata per consentire che il progetto di rifacimento dell’uscita autostradale prenda vita. Fino ad oggi è tutto fermo.
Nonostante il paradosso: i soldi ci sono. 16 milioni di euro stanziati da Roma, e altri 600mila euro per la strada che attraversa la zona industriale. Che rischiano di andare in fumo se qualcuno non interverrà. L’uscita di Eboli, che viene consigliata agli automobilisti diretti nel Cilento in alternativa a Battipaglia, è obsoleta. E, inoltre, è l’unica dell’intera provincia di Salerno a non essere mai stata oggetto di rinnovamento. Il progetto di Anas e Provincia prevedrebbe due rotatorie e delle nuove bretelle che consentirebbero di ridurre il traffico ed evitare l’imbuto. L’intoppo sta nelle costruzioni circostanti: attività commerciali spuntate come funghi negli ultimi anni, alcune lecite, altre ancora condonate, c’è un’area di servizio e diverse costruzioni, alcune risalenti addirittura agli anni Ottanta, in particolare una villa privata che andrebbe abbattuta.
Una costruzione che è stata già individuata, e attualmente è vuota. Ma il timore è che non basterà solo quest’azione per risolvere un problema atavico che da aprile a settembre, in particolare nei week-end, costringe camion e macchine a impantanarsi nel traffico. L’Anas, il mese scorso, ha indetto un bando avvisando tutti i comuni da Sicignano a Mercato San Severino, la tratta di competenza della polizia stradale, al fine di costruire una nuova caserma per quest’ultimi. Che dovrebbe sorgere tra le nuove bretelle autostradali, a San Vito Martire, in un quartiere che negli anni si è trasformata nel rione degli abusi e dei condoni, con le case attaccate all’autostrada e le abitazioni condonate per pochi euro.
Nel 2011, l’ex sindaco Gerardo Rosania propose di spostare lo svincolo nel quartiere “Pescara”. Ma i commercianti insorsero: «sarebbero fallite decine di attività» dissero all’epoca. Il progetto fu “bocciato” e si preferì San Vito Martire. E adesso, per l’ennesima volta, all’uscita autostradale di Eboli l’estate si prospetta più rovente che mai: tra regole infrante, spazi che mancano, progetti fermi al palo, soldi chiusi nel cassetto, e una questione urbanistica che la politica fino ad oggi è stata incapace di risolvere. Tutto fermo verso la risoluzione, come i camion e gli automobilisti di ieri mattina, ai quali non resta che appellarsi a quel San Vito protettore della città.