S’intitola “Tra miliardi di luci” il sesto lavoro editoriale di Francesco Stella, scrittore battipagliese, che abbiamo raggiunto per farci raccontare qualcosa in più su quest’opera e sulla sua scrittura
Il battipagliese Francesco Stella ha pubblicato il suo sesto lavoro editoriale, intitolato “Tra miliardi di luci”. Una storia “di vita” capace però di raccontare più storie al suo interno. Un romanzo in cui i due protagonisti, come fuochi di un’ellisse, vivono un’esperienza fatta di amicizia ed affetto, intorno alla quale orbitano tutti gli altri personaggi della storia. La trama racconta uno spaccato di vita di Samuele, stanco della sua vita e delle persone. Un uomo capace di costruire un mondo di solitudine intorno a sé capace di farlo sentire in pace. La vita, a Samuele, gli aveva dato solo dolore nonostante l’impegno dell’uomo nel regalare la migliore esistenza possibile ai suoi affetti. Tutto cambia, però, quando una bambina aliena piomba nella sua vita.
– Francesco, domanda di rito che di solito viene posta a tutti gli scrittori. Come nasce la tua passione per la scrittura?
La mia passione nasce dal desiderio di dar vita alle storie che mi frullano in testa. Scrivere è il mezzo attraverso il quale plasmo alla vita cose che altrimenti non esisterebbero. All’inizio sarebbe andato bene un mezzo come un altro, ma quando poi ho intrapreso la strada della scrittura, questa si è insinuata dentro di me e non mi ha più lasciato scampo. Ho sempre detto che scrivere non è la mia passione, ma la mia condanna.
– Hai scritto ben cinque romanzi prima di “Tra miliardi di luci” e poi ti sei improvvisamente fermato. Cosa ti ha spinto a tirare un po’ il freno?
Le necessità della vita. A essere brutalmente sincero, con la scrittura, soprattutto in Italia, c’è ben poco da guadagnarci. Costruire una carriera di successo è una chimera. Se avessi messo la metà dell’impegno che ho messo nella scrittura in qualunque altra carriera professionale, a quest’ora avrei risultati ben più concreti. E quando dai tanto per ricevere in cambio solo un mesto e desolante “niente”, ti ritrovi a dover soppesare le tue scelte per studiare una nuova rotta.
– Il volume parla dello strano rapporto tra un’aliena e un essere umano. Quali sono i temi centrali del romanzo e perché hai scelto di affrontarli?
Vivere. Il tema principale del romanzo è la vita. Questo vuol dire scomporre la somma di ogni momento nei singoli fattori che lo compongono: le emozioni. Tristezza, dolore, odio, rabbia, amore, gioia, serenità: ogni scelta che prendiamo è dettata da un tipo diverso di emozione. Questi sentimenti sono energia viva, trascendono lo stato della materia e della specie a cui apparteniamo. Non hanno bisogno di conoscere linguaggio, perché si esprimono nella loro natura primordiale e nuda. Una natura che non ha estrazioni sociali, bandiere, territori: è libera di essere così com’è in qualunque punto dell’universo. Aver inserito nel romanzo l’interazione tra un uomo e una bambina aliena, mi ha dato modo di poter infrangere ogni barriera e poter esprimere qualcosa che è al contempo ovvio ma complicato.
– Cosa significa, per te, scrivere?
Scrivere può avere migliaia di significati diversi e ognuno li interpreta a modo suo. Uno scrittore può studiare e acquisire competenze sullo stile, la creazione dei personaggi, i dialoghi, le descrizioni e molto altro. Ma le idee arrivano e basta, nessuno sceglie di averle: si verificano le condizioni giuste e, senza preavviso, ti ritrovi in testa quella che potrebbe essere una storia eccezionale, oppure una sciocchezza da cestinare. Compito dell’autore è capire a quale categoria appartengono le idee che si presentono alla porta della sua creatività. Mi sono sempre definito un “tramite” delle storie che vengono alla mia fantasia e chiedono di essere raccontate. Il mio umile compito è prendere quelle idee e plasmarle da materia fluttuante nel nulla a storia nero su bianco.
– Hai dei progetti già in essere?
Sì, ho in mente due nuovi romanzi. Ancora nulla di ben definito, solo idee nella mia testa. Ma la loro stesura dipenderà dalla risposta dei lettori a “Tra miliardi di luci”.