Se n’è andata in silenzio, mentre l’intera città era distratta dalle operazioni di spoglio per i risultati elettorali. All’anagrafe era Rosanna Russo, ma per tutti era Rosetta, la «mamma coraggio» che durante i primissimi anni Novanta, col fisico esile che ha conservato fino agli ultimi giorni, finì sul grande schermo nazionale nella trasmissione “Piazza Grande” condotta all’epoca da Giancarlo Magalli. Si guadagnò l’appellativo di “mamma coraggio” perché denunciò suo figlio, Antonio, per sottrarlo al tunnel della droga.
Una vita problematica quella di Rosetta. Che agli inizi del Duemila raccontò della sua famiglia trasformatasi «nel dolore più grande che abbia mai provato». Il marito la abbandonò presto. Dovette combattere, sola, con i problemi di droga di Antonio, e con la denuncia di Cristina, la nuora che scappò di casa portando con sé i nipoti di Rosetta. Il Tribunale dei minori le impedì di vedere i nipoti e di avere qualsiasi contatto con lui.
Negli stessi anni in cui si ritrovò a vivere in una roulotte nel quartiere Serroni, poi sgomberata dai vigili urbani durante la prima amministrazione targata Fernando Zara. All’epoca fece clamore l’azione di disobbedienza civile che, alcuni anni dopo, si scoprì essere messa in piedi dai militanti di Rifondazione Comunista, i quali riportarono la roulotte lì dove era stata sgomberata.
Nella baracca di via Campania, Rosetta ci ha vissuto per parecchi anni, in attesa di un alloggio nelle case popolari Iacp. Al lato aveva un cartello con scritto «Qui si vendono fiori». E tanti animali a farle compagnia. Gli “affari”, per un periodo, si spostarono sulla Statale 18, prima di San Nicola Varco, dove “mamma coraggio” vendeva anche vasellame e ceramica. Poi, è arrivata anche la depressione.
Il figlio, appena 35enne, morì a causa dei problemi di tossicodipendenza. E Rosetta, che intanto aveva deciso di trascorrere gli ultimi anni di vita sulla zona industriale di Battipaglia, in località Filigalardi, dove il Comune di Battipaglia possiede qualche piccola casetta, si lasciò andare alla depressione. S’è spenta lentamente, in silenzio, dopo una vita fatta di lotte e coraggio. Lunedì, mentre i presidenti di seggio comunicavano i primi dati elettorali, Rosetta è andata via per sempre a 70 anni. I funerali si sono tenuti martedì mattina presso la chiesa della Speranza. Da oggi, Battipaglia è un po’ meno “coraggiosa”.