Il “caffè sospeso“, un gesto semplice ma di cuore, si trasforma ad Eboli in un simbolo nella lotta contro la violenza sulle donne
Un caffè non è mai soltanto una tazzina di quella bevanda calda e scura, è molto di più. È un gesto d’amore e affetto che a volte sostituisce la stretta di mano. È condivisione, è amicizia. Da qui la nascita del “caffè sospeso“, pagato al bar e offerto ad uno sconosciuto. E sempre da qui la nuova versione della medesima iniziativa, rivolta alla lotta contro la violenza sulle donne a Eboli.
L’iniziativa arriva da un’idea di Giovanna Albano, che è stata poi accolta da Vittorio Maglio, titolare della storica Caffetteria Rifrullo Bar & Music Hall in via Amendola, a Eboli, dove già dall’1, fino al 25 novembre, sarà possibile lasciare un “caffè sospeso”, testimonianza di solidarietà contro la violenza sulle donne.
Tutti i clienti che decideranno di aderire all’iniziativa, potranno lasciare un “caffè sospeso” che verrà poi offerto alle clienti proprio nel giorno del 25 novembre, in cui ricorre la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne. «Questa iniziativa – dichiarano Albano e Maglio – ha due obiettivi. Sensibilizzare l’opinione pubblica su di un fenomeno in crescita esponenziale che spesso resta sommerso fino al tragico epilogo, per la mancanza di una rete capace e fattiva. E quello di riscoprire il piacere di condividere la socialità di una tazzina di caffè al bar, sostenendo anche l’economia locale».