Mensa scolastica nel caos: il primo giorno è un disastro con ritardi, pasti freddi e musulmani a casa senza il secondo. Proteste dei genitori.
Il primo giorno di mensa a Battipaglia è una sonora bocciatura. Tre mesi per partire ed è già caos in tutte le aule delle scuole dell’infanzia, elementari e medie battipagliesi che ospitano oltre 1.500 alunni. Genitori sul piede di guerra per i pasti in ritardo di quasi due ore e serviti freddi. E sui tavoli della mensa scolastica mancano pure le bottigliette d’acqua. Con gli alunni, in alcuni casi, costretti a consumare il pasto al freddo perché, nonostante l’inverno sia oramai entrato nel vivo, nelle aule mancano i riscaldamenti.
Ai bambini e ai ragazzi musulmani è andata ancora peggio: a casa senza il secondo piatto, quello previsto appositamente per loro senza carne di maiale, scambiato con i secondi riservati agli altri alunni. E c’è pure chi ha deciso di farsi portavoce della protesta. Lorenzo Spinicelli, uno dei genitori d’una ragazza che frequenta la quinta elementare alla scuola “Sandro Penna” di via Parmenide, nel cuore del periferico rione Taverna, ha commentato rammaricato: «È con profondo dispiacere che devo segnalare un inizio di refezione scolastica a dir poco scandalosa, non solo abbiamo cominciato con 3 mesi di ritardo rispetto all’inizio della scuola ma oggi nel primo giorno di refezione i bambini hanno pranzato alle 14.30, ricevendo un pasto congelato e non “imbustato” ma servito sul posto. Dei bambini di diversa religione si son trovati a non poter consumare il secondo perché mancava la variazione a loro dedicata, non sono state consegnate le bottiglie d’acqua, il tutto nonostante l’aumento del 45% rispetto a due anni fa. Cosa ulteriormente grave è che i bambini sono costretti a stare in classe con i riscaldamenti spenti in un periodo così freddo».
Proteste che si sommano a quelle dei giorni scorsi, quando un genitore ebolitano, che ha iscritto sua figlia a una scuola dell’infanzia di Battipaglia, dichiarò d’essere stato discriminato per la decisone della giunta di considerare gli alunni che provengono da altri Comuni come appartenenti alla prima fascia a prescindere dal reddito. E dopo l’aggiunta di una nuova fascia Isee, voluta dall’amministrazione comunale guidata da Cecilia Francese, il 65% circa degli alunni battipagliesi ha subito un rincaro dei prezzi rispetto agli anni precedenti.
E oltre 1.000 famiglie hanno cominciato a protestare per un servizio che, negli ultimi 6 mesi, è rimasto ostaggio d’una guerra tra gli uffici comunali e l’amministrazione. Con l’aggravante del pasticcio datato giugno 2021, quando il Comune annullò in autotutela il bando per la somministrazione dei pasti nonostante ci fosse una graduatoria: la “Cir Food” si piazzò al primo posto, ma a quanto pare ci fu un errore nella programmazione economica. L’Ente predispose un piano senza tener conto dei 56mila euro ulteriori da spendere per la consumazione del cibo nelle aule, motivo per il quale le tariffe, successivamente, lievitarono. Poi, l’ennesimo problema dovuto alla mancata previsione di spesa del servizio di refezione nel programma biennale 2021/2022. Si tentò di procedere con un affidamento diretto ma dagli uffici si opposero: «procedimento non corretto». Il nuovo bando venne pubblicato l’8 ottobre per aggiudicare, temporaneamente, il servizio dal 25 ottobre al 25 febbraio per circa 500mila euro. Ma le buste vennero aperte soltanto il 3 novembre, e ad aggiudicarsi il servizio fu la “Cir Food”. Adesso la Cuc, la centrale unica di committenza Sele-Picentini convenzionata con l’Ente di piazza Aldo Moro sta preparando gli atti di gara per il prossimo triennio.