Il tribunale amministrativo regionale si esprimerà il prossimo 7 aprile. L’attività di Francesco Siani, la paninoteca “Svalvolato”, è salva fino ad allora.
L’attività di Francesco Siani è salva. Almeno fino al prossimo 7 aprile. È quanto ha deciso il Tribunale amministrativo regionale, sezione salernitana, nella giornata di ieri a seguito dell’ordinanza pronunciata dai magistrati Nicola Durante e Laura Zoppo. A gennaio del 2021, Francesco Siani, titolare della paninoteca “Svalvolato”, allestì un pub “volante” a pochi passi dall’uscita autostradale di Battipaglia. Tutto sembrava procedere per il verso giusto fino all’11 novembre scorso, quando alla porta di Siani hanno bussato i caschi bianchi del comando di via Rosa Jemma, coordinati dal comandante Gerardo Iuliano, per sgomberare l’attività ritenuta abusiva. E per 20 giorni, l’imprenditore è stato costretto alla serrata nonostante avesse fatto pervenire all’Ente la richiesta di proroga della concessione del suolo pubblico. Da Palazzo di Città, però, nessuno rispose. Ciononostante, un decreto legge del governo entrato in vigore a maggio dell’anno scorso ha stabilito che i titolari di licenze di posteggio fuori mercato avrebbero potuto continuare le loro attività per 90 giorni oltre la fine dello stato di emergenza, all’epoca fissata al 31 dicembre 2021. La risposta dal Comune arrivò solamente il 3 novembre scorso: «la pratica è stata archiviata». Il motivo? Il posteggio è stato affidato a un altro operatore.
In quella stessa area, infatti, a pochi metri, c’è un altro stand di vendita alimentare la cui proprietaria s’è vista accogliere l’istanza presentata per occupare la zona e svolgere la propria attività. E allora Siani ha deciso di rivolgersi all’avvocato battipagliese Ferdinando Belmonte per presentare un ricorso. Ricorso accolto agli inizi di dicembre dal presidente della Seconda sezione staccata di Salerno, Nicola Durante. Che ieri ha pure pronunciato l’ordinanza, fissando l’udienza di merito del ricorso al 7 aprile 2022. Ma sino alla decisione definitiva, «gli atti gravati sono sospesi» si legge nel documento. Potranno dunque, entrambi, proseguire le loro attività «a condizione che il ricorrente effettivamente risulti svolgere, nell’attualità, l’attività di commercio sul posteggio pubblico controverso, onde assicurare la continuità nel possesso del bene, fino alla decisione cautelare collegiale» si legge nell’ordinanza a seguito della richiesta di proseguire l’attività «quale unica fonte di sostentamento».