L’ex assessore Davide Bruno punta il dito contro l’amministrazione comunale sulla scuola “De Amicis”: «Spreco di denaro, studio di fattibilità già esiste dal 2019».
«Lo studio di fattibilità per l’ex “De Amicis”? Esiste già dal 2019 e fu fatto a costo zero» parla così l’ex assessore all’Urbanistica, Davide Bruno, in merito alla recente delibera partorita a Palazzo di Città che prevede un nuovo studio di fattibilità per la riqualificazione dell’ex scuola situata nel cuore del centro urbano, in piazza Amendola, e 56mila euro al primo classificato nel concorso di idee indetto dal Comune. «Uno spreco di fondi comunitari» lo definisce così Bruno, ex segretario del Partito democratico in città e assessore dimissionario della giunta retta da Cecilia Francese lo scorso agosto.
«AZZERATO IL LAVORO DI DUE ANNI»
«Così facendo si azzera il lavoro di due anni – aggiunge Bruno -. Un colpo mortale per un progetto, finanziato nel 2019 dalla Regione, che prevede il recupero dell’edificio e, forse qualcuno lo dimentica, anche della piazza intesa come funzionale alle attività dell’hub. Lo studio di fattibilità riconosceva l’elevato valore identitario dell’edificio, Quello studio di fattibilità riconosceva l’elevato valore identitario dell’ex edificio scolastico e proprio per questo il quadro economico approvato prevedeva e prevede 2 milioni di euro per il consolidamento strutturale anticipando già le verifiche di vulnerabilità sismica».
Spreco di tempo e di denaro, secondo Bruno. «Dal punto di vista politico e amministrativo – aggiunge l’ex segretario Dem – è una scelta non condivisibile, perché si allungano ulteriormente i tempi rischiando di perdere questo finanziamento. L’intervento deve essere concluso entro dicembre 2023, e appare evidente che i termini non verranno rispettati». Il motivo? «In uno degli ultimi incontri in Regione, quando ero assessore, si stabilì che le opere superiori a 5 milioni di euro, se non ultimate nel ciclo di programmazione, diventano “opere a cavallo” e la Regione per salvarle taglia quello che non sei riuscito a spendere. Il rischio è alto, e la città continua a perdere occasioni».