Civica Mente boccia la mozione di sfiducia presentata dal Partito Democratico nei confronti dell’assessore al bilancio Catarozzo, dopo la relazione della Corte dei Conti
L’assessore al bilancio, Gabriella Catarozzo, è finita nei giorni scorsi nell’occhio del ciclone in seguito alla relazione della Corte dei Conti, che gettava ombre sul risanamento del bilancio, punto di forza della campagna elettorale dell’amministrazione rieletta e attualmente in carica. Le rappresentanze di minoranza, con a capo l’ex candidato sindaco Antonio Visconti, hanno annunciato in sede consiliare una mozione di sfiducia per l’assessore. Civica Mente però, anche loro parte dello schieramento di minoranza, attraverso una nota annunciano che quella stessa mozione non la firmeranno.
«Nonostante il “colpo gobbo” sulla presidenza della Commissione Ambiente, abbiamo ritenuto di valutare se fosse il caso di appoggiare o meno questa iniziativa, nell’ottica di una indispensabile collaborazione fra le forze di minoranza. Ebbene, riteniamo che questa mozione sia fuori luogo per una serie di motivi», scrivono dal movimento politico.
Civica Mente prosegue: «Innanzitutto, la responsabilità politica delle mancate azioni indicate dalla corte dei conti sono da addebitare, complessivamente, al sindaco, come vertice dell’organo politico-amministrativo. Tra queste, la mancata valorizzazione degli immobili, il contrasto all’evasione ed elusione tributaria e la mancata dismissione di alcune società partecipate, come l’Azienda Pignatelli. Lo stesso vertice politico-amministrativo ha una enorme responsabilità legata ad una strategia comunicativa fuorviante, la quale ha negato a più riprese che il risanamento dell’ente sia legato ai contributi a fondo perduto provenienti dallo Stato».
«Riteniamo, quindi, che la mozione di sfiducia ad un singolo assessore, individuato come “capro espiatorio” di una responsabilità più ampia, sia solo utile a nascondere gli enormi problemi legati alla gestione finanziaria dell’Ente, che risalgono a scelte fatte negli scorsi cinque anni, fornendo alla maggioranza un utile scudo dietro al quale pararsi, trasformando quella che è una responsabilità politica in un attacco alla singola persona» si legge in ultimo nella nota.