Il Comune approva il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la riqualificazione dell’ex Materassificio di via Catania: mensa e housing sociale, nel “Polo della Carità” che s’attende da 6 anni, con i quattrini del Pnrr.
Il tempo, a via Catania, sembra essersi fermato al 2016. Quando la triade commissariale guidata da Gerlando Iorio consegnò ufficialmente le chiavi del bene confiscato alla criminalità organizzata, concedendolo ad uso gratuito alle comunità parrocchiali. Nell’ex Materassificio di via Catania, sottratto all’imprenditore Antonio Campione, ritenuto negli anni contiguo al clan “Maiale”, associazione camorristica di spicco nella Piana del Sele, e acquisito al patrimonio comunale nel 2015, la riqualificazione s’attende da oltre 6 anni. Il “Polo della Carità” (mai nato), fu questo il nome scelto per il progetto che prevede la realizzazione di un centro di assistenza a sostegno delle fasce deboli, non ha mai visto la luce. Nonostante i proclami, negli anni, si siano succeduti frequentemente. Fatta eccezione per qualche intervento di messa in sicurezza del tetto in amianto, e di manutenzione del verde, l’immobile che insiste nel cuore del quartiere Serroni Basso è stato abbandonato al degrado negli ultimi 72 mesi.
4 MILIONI DALL’UNIONE EUROPEA PER RIDARE VITA ALLA STRUTTURA
Oggi, è tornato all’attenzione dell’amministrazione comunale. Che adesso spera di ricevere i quattrini dall’Unione Europea. Il progetto di fattibilità tecnica ed economica, con il placet del dirigente dell’Ufficio tecnico Carmine Salerno, e del capo del Settore finanziario Giuseppe Ragone, è stato approvato nei giorni scorsi: una mensa da 150 pasti caldi al giorno distribuiti gratuitamente alle persone bisognose, un dormitorio da 24 posti letto – 12 per gli uomini e 12 per le donne, e strutture di seconda accoglienza costituite da mini alloggi per l’ospitalità temporanea dei nuclei familiari sprovvisti di abitazioni. È questa l’idea che vale c circa 4 milioni di euro, il prezzo previsto dal progetto e che l’Ente di piazza Aldo Moro intende pescare dai fondi del Pnrr, il piano nazionale di investimenti che l’Italia ha preparato per rilanciare l’economia dopo l’emergenza pandemica da Covid-19.
La gestione, che secondo il contratto sottoscritto con i commissari ha 45 anni di durata, è affidata al pool delle parrocchie: San Gregorio VII, Santa Maria della Speranza, Sant’Antonio e la chiesa del rione Aversana. Saranno i parroci a gestire il “Polo della Carità” di via Catania, lì dove fino ad oggi si sono verificati solamente incendi ed episodi di criminalità. Negli ultimi tre anni sono state numerose le denunce dei residenti che hanno raccontato come dal grosso foro, generato negli anni quando la struttura ha cominciato a dare evidenti segni di cedimento, è possibile accedere facilmente all’interno. Nelle notti più silenziose, l’area è divenuta teatro di vendita della droga per mano dei pusher, e in più di un’occasione covo di animali randagi.
INCENDI E SPACCIO DI DROGA NELL’EX MATERASSIFICIO
Il bene sequestrato ai boss andò addirittura a fuoco nel 2020, sul finire dell’estate, quando dall’ex fabbrica Rispoli si alzarono, minacciose, le fiamme. Incendio doloso, assicurarono gli inquirenti. Che non spaventò i preti di Battipaglia, i quali non credettero all’atto intimidatorio da parte di qualcuno per fermare il progetto di housing sociale nel periodo in cui era tornato fortemente in auge in città. Già all’epoca, precisarono i parroci, per la realizzazione del Polo sarebbe stato necessario l’intervento dei privati per almeno 1,5 milioni di euro. Adesso basterà che la candidatura del progetto venga accettata nell’ambito del Pnrr, e sarà direttamente l’Europa a poter ridare vita all’ex Materassificio del rione Serroni Basso. L’ex fabbrica potrà diventare luogo di accoglienza. Sperando che il tempo, in via Catania, non si fermi nuovamente.