Sit-in al Mise: la “Fos” di Battipaglia si mobilita e chiede rassicurazioni per il futuro dello stabilimento. La carica dei 100 a Roma, presenti anche De Luca e Francese.
Il caso “Fos” arriva ai piedi del Ministero dello sviluppo economico. Gli operai dello stabilimento di battipagliese manifestano a Roma e chiedono un incontro urgente alla presenza dei vertici di “Prysmian” e del Mise. Ieri mattina, intorno alle 6, due pullman sono partiti dalla fabbrica di via Spineta per raggiungere la capitale d’Italia. A bordo c’erano circa 100 lavoratori della “Fos” diretti a Roma per partecipare al sit-in indetto dalle segreterie nazionali e territoriali Filctem, Femca, Uiltec e Ugl in via Molise, a Roma, a pochi passi dalla sede del Mise.
Prima qualche scatto in compagnia del deputato dem Piero De Luca, giunto a Roma per sostenere gli operai della Fos, e poi alle 12, insieme alla sindaca Cecilia Francese, le organizzazioni sindacali sono state ricevute da Luca Annibaletti, numero uno della struttura di crisi del Ministero dello sviluppo economico. «Abbiamo chiesto al Mise un intervento diretto – scrivono i sindacati – sia sui bandi, limitando l’invasione del mercato con fibra asiatica, sia sul fronte occupazionale in considerazione dell’area di crisi complessa». Richieste d’incontro partite ad ottobre, e mai recepite fino ad oggi. «Abbiamo sollecitato il Mise – continuano le Rsu – a convocare con urgenza un incontro al quale debba partecipare anche l’azienda “Prysmian”, che sino ad oggi non è mai stata convocata, con lo scopo di condividere il piano industriale con il Ministero».
OPERAI PRONTI ALLO SCIOPERO
Nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare, lo sciopero sembrerebbe già dietro l’angolo. «I sindacati ricordano al Ministero che il territorio non permetterà ulteriori perdite occupazionali e si dichiara pronto a qualsiasi azione utile ad attirare l’attenzione necessaria alla risoluzione alla vertenza» prosegue la nota firmata dai sindacalisti. Sensazioni? Positive secondo Gerardo Giliberti, segretario provinciale Femca-Cisl: «C’è stato un passo avanti – spiega – perché quantomeno siamo riusciti a sviscerare gli aspetti della vertenza e il Mise ci ha ascoltato. Inoltre il bando è stato prorogato fino a fine mese, ed intorno al 15 aprile faranno un passaggio con le segreterie nazionali. È stato un importante momento istituzionale perché le cose andavano chiarite nella sede naturale: il Ministero. Adesso gireremo tutto all’attenzione dei vertici di “Prysmian” e attenderemo fiduciosi gli sviluppi della vertenza».
Decisamente più preoccupata la prima cittadina Cecilia Francese, che al termine dell’incontro al Mise ha preso la parola per qualche minuto parlando agli operai della “Fos”. «Purtroppo manca ancora la possibilità di un reale confronto con tutte le parti – afferma l’endocrinologa -. Oggi siamo qui, ed è un passo avanti, ma abbiamo atteso cinque mesi per un incontro. Restano ancora tanti dubbi, se questo bando verrà perso quale sarà il piano b? Noi avremmo preferito che s’intervenisse prima, ma mi sembra di capire che l’intenzione sia di intervenire dopo. Certamente ci saranno altri bandi, che saranno riscritti, ma in questo momento non sappiamo “Prysmian” cosa stia chiedendo al governo». Il futuro della “Fos” si gioca nei prossimi mesi, ed è appeso al bando nazionale sulla fibra ottica, rispetto al quale la preoccupazione sembrerebbe legata all’intenzione del governo nazionale di preferire i mercati asiatici perché più economici, e alle decisioni della multinazionale che per ora ha bloccato il maxi investimento da 60 milioni di euro a Battipaglia puntando ad espandere il sito di Douvrin, nel territorio d’Oltralpe, forte delle rassicurazioni avute dal governo francese.