Dalle Asi alle oasi. Battipaglia inclusa in un programma di riforestazione delle aree marginali e abbandonate gestite da Asi Salerno
Il 25 marzo segna una data importante per una città a bassa incidenza di spazi verdi. L’Asi Salerno infatti crea una rete nobile di organizzazioni per cominciare un lavoro che in Italia solo le città più lungimiranti hanno intrapreso: la creazione delle cinture verdi attraverso un programma di riforestazione delle aree marginali e abbandonate ricadenti nella sua gestione. Un progetto che investirà vari comuni e che è stato presentato mercoledì, presso la sede della Federcasse Salerno – Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali – con l’annuncio di un’intesa virtuosa tra Consorzio Asi, Regione Campania Settore Foreste con l’Azienda regionale “Improsta”, Legambiente Campania, Università di Salerno con la Facoltà di Agraria, le Bcc Campania Centro e Buccini – Comuni Cilentani e il CGS.
La partnership prevede la riqualificazione delle aree industriali della provincia di Salerno attraverso un piano di messa a dimora di un numero ingente di nuove alberature che prenderà il via il prossimo 25 Marzo con due interventi nelle zone Asi di Battipaglia e Buccino.
Il progetto “OAsi” si collega ed ispira all’intervento Life Terra, il progetto europeo cofinanziato dal programma LIFE della Commissione europea che si prefigge l’importante obiettivo di piantare 500 milioni di alberi nei prossimi 5 anni. L’impegno dell’Asi interesserà opere di forestazione e rimboschimento intorno e dentro le 8 aree industriali di competenza del Consorzio Asi di Salerno. I primi interventi riguardano gli agglomerati industriali di Battipaglia e Buccino, con la messa a dimora di 500 alberi ad alto e medio fusto, con l’obiettivo di mitigare le emissioni di Co2 e di PM10 in aree particolarmente esposte oltre che alle emissioni degli opifici, anche al traffico stradale. Con la realizzazione di piccoli boschi e cinture verdi nelle aree marginali, spesso destinate all’abbandono, saranno inserite specie autoctone e alberature, recuperando quegli spazi marginali non coinvolti direttamente da insediamenti industriali, a protezione anche delle aree abitate che sorgono in prossimità delle zone industriali.
«Per mesi a Battipaglia si è discusso di considerare seriamente la necessità di creare un polmone verde e come presidente dell’Asi ho ritenuto necessario intervenire per le mie competenze, con un programma mirato sulle zone ricadenti nelle Aree di sviluppo Industriale che contribuiranno così ad offrire alla città una miglior qualità della vita per i cittadini – commenta Antonio Visconti Presidente dell’Asi – Siamo consapevoli che oggi esiste un netto squilibrio tra ambiente e sviluppo urbano che procede in modo dominante divorando gli ecosistemi e le risorse naturali. Un approccio urbanistico moderno non può ignorare questo problema. E’ necessario valorizzare i polmoni verdi delle città perché le piante assorbono anidride carbonica e immettono nell’aria nuovo ossigeno, degradano le molecole inquinanti (come monossido di carbonio e ozono) e fungono da filtro per le polveri sottili. Inoltre, la predisposizione di aree verdi aiuta a combattere l’effetto isola di calore, un altro problema tipico dei grandi centri urbani che comporta l’innalzamento della temperatura. Il verde è anche una barriera naturale al rumore e incide positivamente sulla regolazione climatica degli edifici, riducendo la loro temperatura durante l’estate».
La sostenibilità degli insediamenti produttivi e più in generale l’attenzione all’ambiente è uno tra i valori principali del Consorzio Asi Salerno, che amministra le aree industriali di Salerno, Cava de’ Tirreni, Battipaglia, Fisciano – Mercato San Severino, Contursi Terme, Buccino, Oliveto Citra, Palomonte.
Grazie alla collaborazione con Legambiente Campania e con il Dipartimento di Agraria dell’Università di Salerno, col supporto tecnico dell’Ufficio Foreste della Regione Campania, che fornirà le piante autoctone che saranno messe a dimora, questa iniziativa contribuirà concretamente alla lotta ai cambiamenti climatici e all’innalzamento della qualità degli ecosistemi, in zone mai prima d’ora interessate da progetti di riqualificazione, contribuendo al miglioramento della qualità dell’aria, alla riqualificazione di contesti paesaggistici spesso degradati, nonché all’abbassamento delle temperature durante il periodo estivo.