“Lotta integrata certificata, sistemi di certificazione e qualità delle produzioni”, il convegno di Biologicamente a Vietri sul Mare
L’agricoltura biologica ha un ruolo fondamentale nel favorire la transizione ecologica: insegna a non ricorrere all’uso di mezzi tecnici, a guardare alla circolarità e al riciclo dei materiali e della sostanza organica, così da tutelare la fertilità del terreno e mitigare l’impatto sul clima. Un processo che può essere raggiunto e garantito solo attraverso la “Lotta integrata certificata, sistemi di certificazione e qualità delle produzioni” che è anche il titolo dell’incontro che si è tenuto ieri all’Hotel Bristol di Vietri sul Mare, nell’ambito di Biologicamente.
Al convegno hanno partecipato: Carmine Papace Presidente di TerrAmore, Demetrio Esposito Direttore di TerrAmore, Elena Glielmi Tecnologa Alimentare, Giuseppe Celano Professore Dipartimento di Agraria Università di Salerno. A moderare Rossella Pisaturo, Giornalista.
Nella cassetta degli attrezzi del buon agricoltore oggi non possono mancare le tecniche e i prodotti per il biocontrollo delle avversità che sono strumenti importantissimi dell’agricoltura biologica integrata. Sono vere e proprie strategie di difesa e di prodotti a base di sostanze di origine naturale che forniscono una risposta per conciliare sostenibilità economica e ambientale. In funzione di un approccio agroecologico queste soluzioni consentono il controllo di insetti e patogeni dannosi per l’agricoltura, sono a basso impatto, con un ridotto o nullo contenuto di residui e soprattutto con un minor apporto di sostanze chimiche di sintesi. L’uso di microrganismi per la difesa delle piante, insieme a sostanze o miscele di sostanze naturali emesse da piante, animali o altri organismi, sistemi di cattura degli insetti fitofagi presenti in campo e sistemi di confusione sessuale costituiscono i principali strumenti delle strategie di lotta bio integrata.
Disporre di prodotti a bassa residualità è una necessità soprattutto per la sicurezza alimentare. I residui chimici infatti, anche se in tracce, a lungo termine possono essere molto dannosi per la salute. Con le giuste tecniche e strategie per il biocontrollo è invece possibile gestire le avversità (insetti, virus, funghi, batteri e nematodi) senza ricorrere alla chimica di sintesi. I meccanismi d’azione che vengono attivati basano infatti la propria efficacia su processi naturali calibrati per agire a servizio della difesa delle colture agrarie per neutralizzare la diffusione di insetti e patogeni dannosi per l’agricoltura.