Telecamere in zona Asi: il Comune di Battipaglia cerca una cabina di regia per renderle efficaci. Mai partite a causa della mancanza di hardware e software.
Sistema di videosorveglianza nella zona industriale di Battipaglia: cabina di regia cercasi. È quanto risulta da una recente determina generale dello scorso 13 maggio, firmata dal capo dell’Ufficio tecnico di Battipaglia, Carmine Salerno, e rivolta a tutte le potenziali società interessate all’affidamento della fornitura, installazione, configurazione, manutenzione e monitoraggio di un sistema di videosorveglianza nell’agglomerato industriale del Consorzio Asi di Battipaglia. Sul piatto ci sono circa 180mila euro, che l’Ente di piazza Aldo Moro pescherebbe dai fondi dell’Unione Europea per finanziare il progetto.
L’avviso pubblico, finalizzato inizialmente a una mera indagine di mercato, servirà a sondare il terreno per capire se ci saranno ditte realmente interessate a gestire il servizio. Telecamere già installate però mai operative: riprendono senza però registrare effettivamente per un problema di software e di hardware. Lo scorso settembre furono inaugurate dal presidente del consorzio Asi Antonio Visconti nel comando dei vigili urbani di via Rosa Jemma che sarà la futura centrale operativa. Ma ad oggi non sono ancora attive, per farle funzionare sarà appunto necessario installare tutti i sistemi software e hardware necessari. Come si evince dalla stessa determina: «il carattere d’urgenza delle attività di competenza del Comune di Battipaglia, tenuto conto che la parte infrastrutturale dell’impianto di videosorveglianza, di competenza del Consorzio, risulta pressoché ultimata e che, a causa della contingente carenza di reperibilità della componentistica e delle strumentazioni elettroniche, si stanno verificando gravi ritardi nelle forniture di apparecchiature hardware e software».
Un primo passo per fronteggiare il tema sicurezza, tornato fortemente in auge negli ultimi mesi a causa dei numerosi episodi di cronaca, verificatisi in ogni angolo della città, e rimasti impuniti proprio a causa di uno scarso sistema di videosorveglianza che in questi anni ha trasformato la città capofila della Piana del Sele nella terra di nessuno: scippi, furti, rapine, risse, spaccio e violenza di ogni genere, spesso e volentieri anche nel cuore del centro urbano, che non hanno mai avuto né un volto né un nome. Le apparecchiature attualmente presenti in città sono obsolete: appena 6 telecamere su 22 sono attive, e alcune, ormai datate, servono a ben poco. L’amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Cecilia Francese, durante un recente consiglio monotematico improntato esclusivamente sulla sicurezza, ha annunciato e promesso importanti investimenti nei prossimi mesi per garantire non solo un maggiore presidio del territorio, ma anche e soprattutto per cercare di arginare i fenomeni di microcriminalità tramite adeguati sistemi di videosorveglianza.