L’attrice più giovane a vincere un David di Donatello, Swamy Rotolo, ha raccontato la sua esperienza ai ragazzi del Giffoni Film Festival 2022
La voglia di imparare, di crescere e di prendere a morsi la vita prima che sia lei stessa, con i suoi dubbi e le sue paure, a divorare te. È stato un workshop all’insegna della goliardia e delle risate quello che ha visto protagonista Swamy Rotolo, l’attrice più giovane ad aver vinto, appena pochi mesi fa, il David di Donatello come miglior attrice protagonista per il suo ruolo in “A Chiara” di Jonas Carpignano, a tu per tu con i giffoner della sezione Generator +18, in Sala Verde.
Swamy Rotolo sa bene di aver scritto una pagina di storia, con diciotto anni da compiere tra qualche settimana, un diploma ancora da conseguire e il più ambito riconoscimento del cinema nostrano sullo scaffale della propria cameretta. E pensare che lei, il film che l’ha resa celebre, non voleva neanche farlo: «È stato Jonas Carpignano a convincere me e la mia famiglia. Il primo giorno sul set ero nervosa, perché non volevo essere lì, ero certa che non mi sarei divertita».
Come una spugna, l’attrice ha assorbito dal regista ogni insegnamento e direttiva, per poi metterlo in pratica davanti alla cinepresa: «Quando c’era da girare una scena un po’ più tesa facevamo boxe insieme», d’altronde tra i due c’è una conoscenza che va avanti da anni, come ha sottolineato Swamy Rotolo: «Io e Jonas siamo come fratello e sorella, conosce benissimo me e il mio carattere», ed è stato questo a mettere in sintonia l’attrice con il suo personaggio: «Chiara è costruita sul mio carattere. Ho giocato in casa perché è proprio come me. Adesso vorrei mi fosse lanciata un’altra sfida, interpretare un personaggio che sia distante da ciò che sono».
L’attrice calabrese ha avuto modo di ripercorrere insieme ai giffoner le emozioni vissute in occasione della vittoria del David di Donatello: «Quando ho ricevuto la nomination mi sentivo angosciata, inferiore alle altre attrici. L’ho vissuta male, ma fortunatamente ho avuto persone intorno a me che mi hanno incoraggiata. Quando hanno annunciato me come vincitrice non sapevo cosa fare, non avevo preparato neanche un discorso. Ammetto che mi spaventa aver vinto questo premio, però mi sento sempre la stessa», e a chi le chiede se ha avvertito del pregiudizio, considerata la sua giovane età, dice: «Da parte delle altre attrici candidate non ho percepito nulla di tutto questo, però sicuramente qualcuno avrà criticato la mia vittoria. In ogni caso non voglio che il David di Donatello sia il mio biglietto da visita. Non mi sento un’attrice, ho tantissimo da imparare. Dopo il diploma mi trasferirò a Roma per studiare».
Swamy Rotolo non svela troppo, nel suo debutto al Giffoni Film Festival, in merito al suo futuro e su eventuali novità in cantiere, ma confessa: «Sto facendo casting per nuovi progetti». I ragazzi della Sala Verde però concordano: davanti all’attrice c’è una strada luminosa che tanto successo ancora le porterà, magari nel segno della sua attrice del cuore, Alba Rohrwacher: «L’ho conosciuta a Venezia ed è stata un’emozione grandissima. Mi ha detto ‘devi azzerare il tuo accento’».
Prima di abbandonare il palcoscenico, e dopo aver ottenuto dalle mani dei giffoner l’Esplosive Talent Award riservato ai giovani talenti del cinema tricolore, ha salutato i ragazzi con il suo sorriso più grande: «È proprio vero che il pubblico di Giffoni è diverso», ha chiosato.