La sentenza del Tar Salerno su “Il Chiosco” di piazza della Repubblica arriva 5 anni dopo la chiusura: l’attività, secondo i giudici, era abusiva per il mancato pagamento della Cosap.
Cinque anni dopo, il Tar campano si è definitivamente pronunciato sulla chiusura dello storico chiosco di piazza della Repubblica. I giudici della Prima sezione staccata di Salerno, Benedetto Nappi, Giovanna Vigliotti e Igor Nobile, hanno dato ragione al Comune di Battipaglia, chiamato in giudizio dalla ditta proprietaria dell’attività “Il Chiosco” che nel bel mezzo d’una serata del maggio 2017 fu costretto alla chiusura a seguito d’un’ispezione dei vigili urbani di Battipaglia coordinati dal colonnello Gerardo Iuliano. Il chiosco di piazza della Repubblica, celebre ritrovo di centinaia di giovani battipagliesi, e tra luoghi cult della movida cittadina, fu costretto alla serrata per il mancato pagamento della Cosap.
«L’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico sul quale sorgeva il chiosco in questione era stata già oggetto di decadenza per omesso pagamento della Cosap» scrivono le toghe salernitane nella sentenza pubblicata sul finire d’agosto. Ragion per cui al titolare dell’attività fu intimata la chiusura entro tre giorni. Un esercizio commerciale divenuto abusivo secondo i magistrati: «Né il provvedimento di decadenza, né la determina di riacquisizione al patrimonio comunale del chiosco, né il rigetto dell’istanza di subingresso sono mai stati impugnati e, pertanto, sono divenuti definitivi con la conseguenza che l’attività di somministrazione oggetto del provvedimento gravato in queste sede veniva esercitata abusivamente dal ricorrente» si legge nella sentenza.
Il proprietario de “Il Chiosco”, però, decise di non arrendersi e di impugnare il provvedimento dirigenziale con il quale l’Ente di piazza Aldo Moro sancì la chiusura definitiva dell’attività. E così il caso è finito in tribunale. Il 26 giugno del 2017 «Il ricorrente si era visto, pertanto, rigettare l’istanza di subingresso nell’attività di somministrazione di alimenti e bevande di cui era titolare la propria dante causa in ragione della dichiarata decadenza della concessione del suolo pubblico su cui sorgeva il chiosco» proseguono i giudici. Per questi motivi, il Tar campano, a giugno di quest’anno, ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto, condannando l’esercente al pagamento delle spese di giudizio, liquidate in 2.000 euro da versare nelle casse del Comune di Battipaglia.