La giunta presenta il nuovo Puc nell’aula consiliare. Via alla fase d’ascolto che terminerà il 3 dicembre. Si attendono i correttivi e le proposte da cittadini e associazioni di categoria.
«Una proposta che non pretende di essere esaustiva, anzi è sicuramente fallace, ora attendiamo le proposte per eventuali correzioni». Lo ha fatto sapere Carmine Salerno, numero uno del Settore tecnico, che ieri mattina, assieme ad altri dipendenti dell’ufficio e alla giunta guidata dalla sindaca Cecilia Francese, hanno presentato il nuovo piano regolatore alla cittadinanza. In un’aula consiliare gremita (c’era persino una delegazione di studenti del “Fabio Besta”) l’amministrazione comunale ha parlato del nuovo Puc, che alle porte della Piana del Sele s’attendeva da mezzo secolo. Limitare i consumi del suolo, salvaguardare i terreni, e un’attenzione verso i temi ambientali sono i tre punti cardine: parola dell’endocrinologa Francese, al suo secondo mandato da sindaca, che ha ringraziato l’Ufficio tecnico e l’ex assessore all’Urbanistica Gianpaolo Lambiase.
PAROLA ALLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
Ora la parola passa alle associazioni di categoria, e a tutti coloro che vorranno presentare delle osservazioni. «Il piano non è rigido – ha spiegato la prima cittadina – e potete anche stravolgerlo completamente. Ci sono 60 giorni di tempo, ma la discussione si aprirà su 7 punti in particolare: la fascia costiera, il parco fluviale, la rigenerazione urbana e il recupero di standard nei quartieri Belvedere e Sant’Anna, l’asse ferroviario, la Statale 18 e il parco delle colline». I sessanta giorni si calcoleranno a partire dal 3 ottobre: ergo, dopo il 2 dicembre si potranno trarre le conclusioni. E la giunta ha già annunciato che, successivamente alla fase d’ascolto, ci sarà una seconda conferenza con gli specialisti per fare il punto definitivo. La sindaca ha colto anche l’occasione per annunciare importanti novità che riguardano il fiume Tusciano, proprio nei giorni in cui le bombe d’acqua e i fiumi in piena hanno creato non pochi problemi nel centro Italia. «Proprio ieri (venerdì, ndr) è stata assegnata la progettazione dei lavori per la messa in sicurezza del Tusciano – ha affermato Francese – per prevenire il rischio idrogeologico. L’allargamento dei ponti è terminato, adesso toccherà a una ditta di Verona specializzata in ingegneria idraulica preparare il progetto, grazie anche ai 6 milioni di finanziamento che abbiamo ottenuto. E in questa direzione, abbiamo già potuto constatare che il Puc non toglie vincoli».
In aula c’erano Nicola Vitolo, ex responsabile dello sportello Urbanistico alla Provincia, e gli imprenditori Antonio Meluzio e “don” Ciccio Santese. E c’era pure l’architetto Giovanni Montella, che ha colto l’occasione per chiedere se il nuovo Puc prevede una cintura verde. «La cintura verde – ha risposto Carmine Salerno – esiste in termini di suolo agricolo. Ora bisognerà capire se ci sarà la possibilità di avere moneta urbanistica da spendere. Immaginare delle opere pubbliche richiede sempre la disponibilità di fondi oppure di aree introdotte a meccanismi di trasformazione e restituzione alla collettività». E sulle lottizzazioni, i dipendenti dell’utc hanno precisato: «Il tentativo di recuperare standard è legato alla trasformazione edilizia, che al giorno d’oggi è un argomento molto sensibile e delicato perché risente della crisi economica. I redattori hanno fatto le loro ipotesi, valuteremo in seguito se a livello economico saranno aderenti alla realtà. Ma solo nei prossimi mesi potremo capire se sono sostenibili o meno».