Calcio, eventi, sociale e tante critiche. Quella di Gianluca Falcone è una figura nota a tutti a Battipaglia, ma tanto ha ancora da raccontare. Lo abbiamo intervistato
Da qualche anno ormai il mondo degli eventi in piazza – che finalmente sono tornati, in una Battipaglia spesso e volentieri orfana di momento di divertimento e aggregazione – rispondono ad un nome e cognome: Gianluca Falcone. Calciatore rinomato dei campi di provincia dalle centinaia di reti in carriera, di lui c’è tanto da raccontare, e forse un’intervista sola non basterebbe. Noi però ci proviamo.
Gianluca Falcone, è noto a tutti il tuo impegno nell’organizzazione di eventi a Battipaglia. Tra gli altri citiamo il Carnevale, la Befana e soprattutto il Beach Village. Com’è nato tutto? Da cosa è arrivata la spinta per dire “voglio fare qualcosa per la mia città”?
È nato tutto da un’idea molto semplice. Mi dava troppo fastidio l’idea che in giro si dicesse “Hai visto che fanno lì?”, “Che bello là”, oppure “A Battipaglia non si fa mai nulla”, “È una città morta”. Così un giorno mi sono chiesto come potessi fare per dare una scossa a questa città e provare a farla svegliare, sperando anche di esortare gli altri a fare lo stesso. Tutto è partito da qui.
Tanti sono stati gli intoppi che spesso e volentieri, per natura o magari posti da qualcun altro, hanno cercato di minare il percorso dei tuoi eventi. Ti è mai capitato di dire a un certo punto “ma a me chi me lo fa fare”?
I risultati che ottieni, le soddisfazioni che raggiungi e tutte quelle persone che ti fermano per strada per dirti belle parole e perché no, il guadagno personale, ti spingono a fare sempre di più. La cosa più bella sono le persone che ti fanno i complimenti davanti ad altre, mettendoci la faccia. È la cosa più bella che possa capitarti ed è per questo che alla fine non penso mai a nessuno, guardo avanti e corro più forte e veloce.
Fai spesso riferimento al fatto che come titolo di studio possiedi la terza media. Ti è mai capitato che qualcuno dall’esterno, o magari tu stesso, ti facesse sentire in qualche modo svantaggiato?
“Terza media” e “Zingaro” li poterò sempre con me, perché sono le parole che mi sono sentito dire di più quando le cose nella mia vita non andavano tanto bene. Alla fine si sono rivelate le motivazioni più grandi per me e ne sarò per sempre grato.
Guardandoti indietro, qual è la gioia più grande che hai rispetto a uno dei tanti eventi che hai organizzato?
“Nostalgia 90” ha battuto tutti i record nella storia della nostra città, in fatto di eventi in piazza. Pensa che tantissimi comuni limitrofi hanno condiviso la foto di Battipaglia piena, per sottolineare la grande partecipazione. È mai capitata una cosa simile nella nostra città? Non credo. Qui devo fare un ringraziamento a Gianluca Lenza, che ha deciso di coinvolgermi in questo straordinario percorso.
E sempre a proposito di quelle malelingue che una persona molto esposta come te si porta per forza di cose dietro, c’è mai stata nel corso degli anni una diceria che ti ha particolarmente infastidito? Quel sassolino nella scarpa che un po’ tutti hanno e che vorresti togliere?
La cosa più schifosa che mi sia successa capitò durante la pandemia da Covid-19, quando organizzai una raccolta fondi con cui riuscì ad aiutare tantissime famiglie. Mi sono ripromesso che non ne avrei mai più parlato, quindi non ti dirò cosa si sono inventati, ma va bene così. Alla fine mi è bastato il sorriso delle persone che ho aiutato.
In passato si è detto addirittura che potessi cimentarti nella politica cittadina, ma c’è mai stato un fondo di verità? Hai mai valutato la possibilità?
Certo! Prima o poi farò il Sindaco della mia città. È tutto scritto, io ci credo.
Mai come quest’anno numerose organizzazioni, alcune anche di giovanissimi, si stanno facendo avanti nel mettere in piedi eventi in piazza e non solo. Battipaglia sotto questo punto di vista si sta risvegliando?
Vedere ragazzi giovani e puliti che organizzano eventi mi rende orgoglioso e felice. Molti di loro in privato mi hanno rivelato che rappresento per loro un bell’esempio. Per loro sarò sempre a disposizione. Bisogna fare attenzione però anche a giovani che sono rappresentati alle spalle da politici e fanno tutto per scopi personali.
Venendo all’attualità, nonostante il clima non troppo favorevole, l’estate sta arrivando e con essa il Battipaglia Beach Village 2023. C’è qualcosa che puoi anticiparci in anteprima?
Ti anticipo che ci sono più di ottanta sponsor e ventidue giorni di evento senza pause. Già tutto pieno. Sarà un qualcosa di straordinario.
Capitolo calcio: tutti ti conoscono come bomber Falcone dai centinaia di gol in carriera. Sei soddisfatto della tua carriera fino ad oggi, oppure qualche rimpianto c’è?
Assolutamente no, nessun rimpianto. Rifarei tutto altre infinite volte, come i miei gol (ride, ndr). È grazie a tutti questi campi di periferia che oggi sono diventato Gianluca Falcone.
C’è una stagione in particolare, tra le tante che hai giocato, che porterai per sempre nel cuore?
Il Baratta, la Battipagliese, la Pro Calcio, lo Sporting, ma il Serroni di quest’anno mi ha regalato emozioni troppo grandi. Ho conosciuto ragazzi straordinari che voglio portare con me ancora per tanti anni.
Ultimo successo in ordine temporale, il neonato Serroni Calcio che ha vinto il campionato di Terza Categoria. Anche in questo caso hai vinto il titolo di capocannoniere. Il prossimo anno ti ritroveremo nella casacca del Serroni?
Sì, quest’anno ho vinto tutto con il Serroni, però non sappiamo ancora cosa succederà in futuro, nella prossima stagione. Speriamo bene.
Vivendo da sempre il calcio dilettantistico del territorio, credi che questo sport, da parte delle istituzioni, abbia la giusta considerazione a Battipaglia?
Sono ottant’anni che a Battipaglia si fa calcio dilettantistico, certo che viene considerato, e anche tanto. Purtroppo però molti genitori non rispettano il nostro calcio e finiscono per illudere i loro figli che possono diventare i nuovi Messi e Ronaldo. Questo non va bene.
Ipotesi scarpini al chiodo mai presa in considerazione? E quando arriverà quel giorno, cosa avrai in mente di fare dopo?
Niente scarpini al chiodo. Devo segnare ancora altri trecento gol e poi mi dedicherò a fare il Sindaco di Battipaglia.