Articolo estratto da “La Città” 29/05/2019
Nella città che finì al centro di un decreto di scioglimento per infiltrazioni camorristiche, si torna a parlare di malavita organizzata. Anche se stavolta la storia è tutta partenopea. «Situazioni relative a tentativi d’infiltrazione mafiosa»: sono quelle individuate dalla Prefettura di Napoli, che ha passato al setaccio la composizione societaria del colosso napoletano dell’edilizia in affari con la Pubblica amministrazione. E col comune di Battipaglia.
Così il “Cosap – Consorzio Stabile appalti pubblici”, una delle ditte che faceva parte del raggruppamento temporaneo d’impresa che nel 2012 s’aggiudicò il maxi-appalto per i lavori di realizzazione e gestione del centro integrato d’interscambio, da realizzare a ridosso della stazione ferroviaria coi fondi del “PIU Europa”, ha ricevuto un provvedimento interdittivo antimafia.
STOP AI LAVORI SUL CANTIERE ALLA STAZIONE
Il prefetto di Napoli, Carmela Pagano, sospetta che nel Consorzio si siano infiltrate personalità che potrebbero avere dei collegamenti con la mala partenopea, in particolare con dei clan che operano a nord del capoluogo campano. Il 28 dicembre scorso ha firmato l’interdittiva: un atto che ha rallentato notevolmente il PIU Europa di Battipaglia ed altri lavori pubblici. Per conto del “Cardarelli” di Napoli, per esempio, Cosap, che ha lavorato pure allo stadio San Paolo ed al restauro dei Ministeri della Difesa, dell’interno e dei Trasporti, sta portando avanti lavori di manutenzione straordinario per 47 milioni di euro.
A Battipaglia, dal 28 novembre del 2018, quando il prefetto ha adottato il provvedimento, i lavori di realizzazione del Centro d’interscambio nei pressi della stazione procedono molto più lentamente. Opere da 38 milioni di euro, quelle battipagliesi: 17,6 sono finanziati dalla Regione, 7,2 a carico del Comune e 12,86 a carico delle ditte, che si sono accaparrate la concessione delle aree per 30 anni. L’ultima struttura inaugurata, il 20 dicembre, dopo l’emissione dell’interdittiva, è stata la sede dell’Inps: il nastro lo tagliò proprio il governatore campano Vincenzo De Luca.
Due giorni prima, la Prefettura aveva chiesto alle stazioni appaltanti di segnalare i rapporti negoziali con Cosap, «in particolare – scriveva il prefetto – quelle per i quali sussiste l’urgente necessità di assicurare il completamente dell’esecuzione del contratto». È per questo che, per alcuni appalti, il Consorzio è stato commissariato ed i vecchi amministratori sono stati sospesi dall’esercizio: misure di straordinaria e temporanea gestione dell’impresa per fatti corruttivi.
I tre commissari nominati dalla Pagano, Michela Florio, Maurizio Riccardi e Massimo Arnese, gestiscono gli affari dell’impresa per quanto riguarda il project-financing del PIU Europa di Battipaglia, il Cardarelli ed altri 6 appalti tra Roma, Messina, Caorso, Pozzuoli, Terzigno (dove la stazione appaltante è la Regione) e Monteluco di Rojo, nell’Aquilano. A Battipaglia il Comune s’interfaccia con la mandataria, la “Atene Grandi Progetti Spa”, che ha mutato il suo assetto societario facendo uscire Cosap e trasformandosi in srl. I cambi d’asset hanno reso travagliato il prosieguo dell’opera pubblica.
Ad oggi, i collegamenti alle passerelle sono ad uno stato di completamento del 91 per cento, l’edificio viaggiatori al 42, le telecamere al 40, il parcheggio di via Plava al 41, quelle dell’interscambio al 90 e le strutture commerciali al 46. La sede Inps e le strade sono pronte.