Le organizzazioni sindacali hanno inviato la proposta di risanamento e riorganizzazione della società in house del Comune di Battipagla, Alba s.r.l.. A nove giorni di distanza dal tavolo tenutosi a Palazzo di Città ecco il prospetto dei sindacati.
“Il risanamento della società è un obiettivo perseguibile entro una tempistica breve e senza ledere i diritti economici e normativi acquisiti dalle maestranze e non negoziabili” è quanto si legge nel verbale inviato alla sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese, e all’amministratore unico di Alba s.r.l., Palmerino Belardo.
Come già ampiamente discusso lo scorso 3 luglio, durante il tavolo tenutosi a Palazzo di Città, i sindacati hanno messo in evidenza alcuni errori contenuti nella relazione dello studio Pozzoli, facendo leva su tre aspetti fondamentali: l’abbattimento del costo del lavoro; la nuova organizzazione del lavoro; e il potenziamento del servizio e degli organici.
PREMESSE
Da due anni a questa parte la società Alba versa in una grave situazione finanziaria (debiti per quasi 6 milioni pagati all’Erario aderendo alla Rottamazione Fiscale). Sia nel 2017 che nel 2018 la partecipata del Comune ha chiuso il Bilancio in perdita. L’amministrazione, per non sciogliere la società, si è vista costretta a ricapitalizzare in entrambe le occasioni. Ora, però, una terza ricapitalizzazione non sarebbe consentita e la partecipata andrebbe sciolta.
COME RISANARE ALBA
Superata l’ipotesi paventata dall’amministratore Belardo e dalla sindaca Francese di cambiare i contratti degli operai da Federambiente a Multiservice, durante l’ultimo tavolo è emersa la volontà di percorrere un’altra strada ascoltando la proposta di risanamento aziendale che le organizzazioni sindacali avrebbero preparato.
E stando a quanto si legge nel verbale inviato dalle segreterie, l’idea sarebbe questa: partendo dalla sopracitata relazione stilata dallo studio Pozzoli, i sindacati contestano il calcolo del costo unitario del personale. 45.417 euro per 118 addetti considerati nel 2019 che in totale fa 5.359.208 euro.
L’errore, secondo le organizzazioni sindacali, sarebbe da ricercare nella proiezione dei pensionamenti: 11 secondo la società, 16 secondo i sindacati. Questo perché i mesi di attività svolti dal personale che lascerà Alba nel 2019 sono 107, l’equivalente delle prestazioni di 8,92 operatori. Considerando i 16 pensionamenti e il lavoro equivalente (8,92) risultano di fatto 7,08 unità medie durante il 2019. Ciò porterebbe a un calcolo diverso del costo del personale con una differenza di 321.554 euro.
Altro risparmio si avrà per la richiesta di permesso (legge 104) effettuata dal 1° luglio al 31 dicembre 2019 che abbatterà i costi per circa 23.000 euro. Per continuare a garantire un servizio efficiente, bisognerà rimpiazzare il personale con delle assunzioni. Per i primi tre anni, i sindacati consigliano di ricorrere a delle forme di agevolazioni fiscali per le nuove assunzioni che comporterebbero un risparmio semestrale di 62.500 euro.
Inoltre, riducendo il costo dello straordinario si passerebbe dai 400mila euro del 2018 ai 238mila del 2019, risparmiando altri 162.000 euro. Infine, gli ultimi risparmi riguarderanno l’utilizzo di due veicoli a noleggio che garantirebbe una spesa minore (circa 36.000 euro per semestre) e l’erogazione delle indennità sotto forma di ticket anziché di busta paga (altri 38.500 euro di risparmio). Il totale della variazione dei costi è 581.000 euro rispetto ai 134.500 del prospetto aziendale iniziale.