Il rogo di Battipaglia ha scatenato forti reazioni dal mondo della politica a tutte le latitudini. La sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese, grida al complotto; il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, dice che le ecoballe non c’entrano nulla; Maurizio Gasparri di Forza Italia chiede che il primo cittadino battipagliese venga nominato commissario per la gestione dei rifiuti.
Se le fiamme di sabato scorso alla New Rigeneral Plast spaventano i cittadini battipagliesi, le dichiarazioni dei politici nei giorni successivi non aiutano ad alleviare la paura. Sorprendono, in primis, le dichiarazioni del presidente della Regione Vincenzo De Luca.
In un’intervista rilasciata alla stampa, il governatore dice di “Voler correggere alcune informazioni che stanno circolando: a Battipaglia c’è stato un rogo in un capannone privato, le ecoballe non c’entrano nulla“. In realtà, non ce ne voglia il Presidente, l’informazione che va corretta è quella che diffonde lui perché le ecoballe c’entrano. E come se c’entrano.
Sabato scorso un deposito dove giacevano ecoballe da circa due anni ha preso fuoco. E i rifiuti sono andati in fiamme sotto gli occhi di tutti per oltre 48 ore. Sorprende, e fa paura, l’approssimazione con cui De Luca affronta la questione. Affermazioni che non coincidono, tra l’altro, con quelle di Fulvio Bonavitacola.
Il vice presidente regionale, infatti, dichiara che “Il programma regionale di rimozione delle ecoballe riguarda l’enorme accumulo di rifiuti domestici avvenuto fra il 2000 e il 2009 presso siti a gestione pubblica. L’incendio di Battipaglia è avvenuto presso un impianto privato e riguarda rifiuti speciali accumulati nei mesi scorsi. Dire che tale incendio è conseguente alla mancata rimozione delle ecoballe è una grande balla e basta“.
Le ecoballe non c’entrano o non c’entra la mancata rimozione delle ecoballe? Chissà in che misura, un piazzale stracolmo di ecoballe, destinatario di un’ordinanza sindacale di rimozione dal 2018, seppur appartenenti a un privato, possa esentare le Istituzioni dalle responsabilità.
In sostanza la Regione ci dice che i rifiuti speciali sono sì di loro competenza, ma solo quelli accumulati nei siti a gestione pubblica. Dunque, se un privato abbandona questo tipo di rifiuti, in un piazzale di un’azienda inattiva, decidendo magari di non ottemperare a un’ordinanza di rimozione, nessuno se ne deve interessare.
IL COMPLOTTO DELLA SINDACA
Dai vertici regionali nessun sostegno concreto, né con le parole né con i fatti. Dalla politica locale tanto spavento e un pedissequo tentativo di scaricare le responsabilità sugli altri. La sindaca Cecilia Francese grida al complotto senza però dirci chi lo starebbe archittettando (il complotto).
“Io credo che si scelgano le date per creare questi disastri – dice la Francese -. Qui c’è una guerra sul territorio per il controllo dei rifiuti. Chi vuole bene a questa città e chi vorrebbe governarla ci attacca senza analizzare e chiedersi perché avvengono questi roghi“. E alla mozione di sfiducia preparata da Egidio Mirra, la sindaca risponde: “Chi vuole strumentalizzare per meri scopi elettoralistici dimostra una visione politica miope e piccola“.
Secondo Forza Italia, invece, la colpa è di Vincenzo De Luca. “Il fallimento della politica deluchiana in tema di rifiuti è ormai evidente. In quattro anni di governo dal presidente della regione sono venute solo vuote promesse, senza alcuna misura seria e concreta per risolvere il grave problema. Una colpevole inefficienza che ha contribuito a rendere il nostro territorio preda degli affaristi del business dei rifiuti” dice Valerio Longo.
E il senatore Maurizio Gasparri rincara la dose: “Il fallimento del governo di centrosinistra in Campania sta producendo conseguenze disastrose anche dal punto di vista ambientale.Chiederò al governo di intervenire urgentemente e di dichiarare Battipaglia e l’intera Piana del Sele area sottoposta a rischio di disastro ambientale, nominando il sindaco di Battipaglia, che è il principale comune a sud di Salerno, commissario straordinario per la gestione dei rifiuti della zona“.
Insomma, tra promesse, complotti, (eco) balle, accuse, scaricabarili, i cittadini battipagliesi per il terzo anno consecutivo si beccano un incendio di rifiuti e una scellerata gestione politica dei disastri ambientali e del ciclo dei rifiuti. L’aria è pesante. In tutti i sensi.