Chiara Francini e Chef Rubio hanno chiuso la decima edizione del Premio Fabula a Bellizzi
È calato il sipario ieri sera sulla decima edizione del Premio Fabula, l’evento che mette insieme tantissime giovani menti per stimolare la loro creatività lontano dalla tecnologia. Ricco di stelle il parterre di ospiti: da Carlo Buccirosso a Federico Buffa, da IPantellas, da Enzo De Caro a Michele Placido fino ad arrivare ai due protagonisti dell’ultima giornata, Chiara Francini e Chef Rubio.
«Siete il futuro, mi piace l’idea di plasmarvi bene. Lottate e studiate per capire le vostre predisposizioni. Ricordatevi che nel mezzo tra il talento e i difetti c’è la vostra strada». Così l’attrice ai giovani creativi che l’hanno accolta nell’Arena Troisi con le loro domande, tra queste una si rifaceva al titolo del suo libro, “Un anno felice“: «Cos’è per te la felicità?», la Francini ha risposto: «Un paniere pieno di frutta e saper riconoscere quella buona da quella marcia». La scrittrice, che presto tornerà in teatro con un testo di Dario Fo e Franca Rame, a proposito di ciò dice: «Cinema e tv sono telefonate d’amore, il teatro è un abbraccio, ma quando scrivo mi sento Dio».
Protagonista della serata Chef Rubio, il più atteso dai piccoli partecipanti al Premio Fabula, che molto volentieri si è concesso, anche oltre il tempo previsto, alle domande dei ragazzi, incentrate principalmente sulla sua carriera e sulla sua infanzia. Una in particolare, la cui risposta dello chef ha suscitato l’ilarità della platea: «Che lavoro avresti fatto se non fossi stato chef?», la sua risposta: «Forse l’imbalsamatore. Avrei potuto imbalsamare quest’Arena e lasciarla così per sempre». Intanto si prepara alla nuova avventura televisiva, Alla ricerca del gusto perduto, nuova trasmissione in onda sul canale NOVE di Discovery Italia tv dal prossimo 15 settembre.
I vincitori del Premio Fabula
Per la categoria 10/12 anni il Premio Fabula 2019 è andato a Anna Gioia Pierro con “Il riccio e il pavone”; per la categoria 13/16 ha vinto invece Martina Farina con “Il furetto vegetariano”.
Diciassette le menzioni speciali per la categoria 10/12 a: Eleonora Minutoli con “Solo compiendolo si ha l’esperienza del bene”, Marta Viola con “Piccolo grande Sam”, Carmen Varricchio con “Il parco dei folletti”, Valerio Franco Cesolini con “Il giardino del sud e quello del nord”, Federica Grenga con “Viaggio nel libro”, Attilio Catalano con “Noah e Liam”, Livio Buonanno con “Sentinelle dell’ambiente”, Morena Coralluzzo con “La pace”, Sarah Di Stasi con “Insieme salviamo il pianeta”, Arianna Capasso con “Giada e Sophie amiche del cuore”, Aurora Ruggiero con “Giorni da dimenticare”, Fernando Panza con “Riccio bagnaticcio”, Giulia Di Cunzolo con “Cenerentola compra le scarpe nuove”, Giorgia Imparato con “Un amico davvero speciale”, Alessia Coppola con “Denny Distruzione”, Agata Fiorillo con “Una terribile avventura”, Angela Della Corte con “Il cigno e la rana”.
Altrettante quelle assegnate alla categoria 13/16 anni: Alice Brescia Morra con “La vacanza perfetta”, Alfonsina Anzalone con “Amare e non saperlo”, Vittorio Celano con “Riscriviamo il nostro futuro”, Valerio Siniscalchi con “Unico Amir”, Dafne Simmi con “C’era una volta”, Antonio Sarraino con “Luna 50”, Valentina Lambiase con “Pino il pinguino che voleva volare”, Rosalba Labriola con “Qualche piuma”, Kevin Elia con “Un giorno con te”, Sara Landolfi con “Il sole dopo la pioggia”, Orsola Caramico con “Il ritrovamento”, Roberta Citro con “L’inaspettato incontro”, Diletta Auricchio con “La storia di Betty”, Roberta Passero con “I giovani di oggi”, Maria Spampinato con “L’amore a distanza”, Caterina Montella con “Un ragazzo speciale”, Ylenia Botta con “Il bruco e la giraffa”.
Due le menzioni speciali Formamentis assegnate a Gianluca Scognamiglio con la favola “Il coraggio nelle piccole (grandi) cose” ed Emanuela Oliva con il racconto “Un’amica per la vita”. Anche Fabula ha voluto consegnare due menzioni speciali. La prima è andata all’artista Morena Fortino per aver saputo cogliere ed esprimere l’essenza del festival attraverso un’opera artistica, creata mediante la tecnica del paper cutting, che ne connota pienamente l’identità. La seconda alla professoressa Maria Pia Manera, la prima a credere in Fabula dieci anni fa. Da sempre sostenitrice festival, vicina ai ragazzi e a tutti coloro dietro le quinte.
Le parole del direttore Andrea Volpe
«Ho detto ai creativi di non smettere di sognare – racconta Volpe – dieci anni fa qualcuno mi suggeriva di non imbarcarmi in quest’avventura, che sarebbe stato troppo complicato, e invece oggi siamo in 500. È l’entusiasmo di questi ragazzi mi spinge a credere ancora di più in quello che allora era il mio sogno. Fabula non è ancora esattamente come lo avevo immaginato ma nella mia mente è chiaro il disegno. Siamo già al lavoro per l’anno prossimo. Mi auguro che i creativi di tutta Italia vogliano scoprire ancora di più le energie e le emozioni del Festival…immaginiamo di usare più spazi per avere altre aree incontri e garantire momenti di spettacolo che possano accogliere tutti».