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«Sono fuori della maggioranza»: parola di Pino Bovi, deluso dalla nomina di Bruno

Al giro di boa, a due anni e mezzo dalle elezioni, Cecilia Francese perde un fedelissimo: il capogruppo di Con Cecilia, Pino Bovi, passa all’opposizione. Casus belli è l’ingresso in giunta di Davide Bruno, ex segretario del Pd.

Di mercoledì si tiene una conferenza stampa, alla quale prende parte una folta delegazione di Etica, il movimento nato dieci anni fa dalla prima candidatura della Francese: «Con molti esponenti del movimento – dice il nefrologo – non condividiamo più il metodo con il quale Cecilia conduce la sua azione amministrativa; avevamo promesso dai palchi che avremmo cambiato modo di fare politica, ma oggi facciamo i conti con trasformismo e cambi di casacca».

Un riferimento a Bruno: «Nel 2016, il Pd appoggiò un candidato civico che aveva vinto le primarie (Enrico Lanaro), e quella partita finisce nel 2021; non si cambia maglia durante il match».

L’assessore Bruno

Spuntano i retroscena

«A settembre 2017, il segretario chiese di discutere con me una exit-strategy per il gruppo dell’ex vicesindaco Ugo Tozzi, ma lasciai cadere la cosa; poi ha partecipato alle riunioni con consiglieri di maggioranza che sono arrivati quasi a far cadere l’amministrazione».

Erano i pattisti, che poi hanno ricucito il patto con la Francese: «Quando ha ripreso a bazzicare le stanze del sindaco, il segretario si è dimesso dal Pd, e Cecilia ha fatto sapere di volerlo in giunta». Fattibile per Bovi, ma ad una condizione: «Un accordo politico coi dem, che, però, non vogliono né sostenere Cecilia né vedere Bruno assessore».

Da qui il niet a Bruno

«Per me e buona parte del movimento, questa scelta non è giusta». E le dimissioni non c’entrano: «È come se Di Maio e Salvini nominassero Renzi ministro». Neppure i consiglieri etici sarebbero d’accordo: «Nessuno era favorevole; io ho deciso di uscire dalla maggioranza, ma gli altri, che stimo, hanno deciso di regolarsi diversamente».

La Francese sapeva già tutto: «Lei conosce la mia posizione da sempre; s’è infuriata, ma sapeva». Ed alla fine, tra Bovi e Bruno, la sindaca ha scelto Bruno. Il fedelissimo va dall’altra parte, ma chiarisce: «Non firmerò mai per far cadere Cecilia».

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