Fuori Jindal, dentro Jcoplastic: fumata bianca per la Treofan
Salvi i posti di lavoro degli operai
Sembra sia giunto al termine il lungo calvario vissuto sulla pelle dei lavoratori della Treofan. L’azienda Jcoplastic ha infatti deciso di rilevare la fabbrica battipagliese dalle mani della multinazionale indiana Jindal, che ne aveva invece sancito la chiusura, con conseguente licenziamento degli operai. L’accordo è stato siglato nella giornata di ieri al Ministero dello Sviluppo Economico.
La gioia dei deputati Bilotti e Adelizzi
A commentare con entusiasmo l’accordo, che prevede la ricollocazione di cinquantuno dipendenti, circa il settanta per cento entro i primi diciotto mesi, più un assegno formativo a integrazione della Naspi, sono i deputati Anna Bilotti e Cosimo Adelizzi: «Oggi è un bel giorno, per i lavoratori della Treofan innanzitutto, ma anche per noi che da oltre un anno seguiamo gli alti e i bassi di una vertenza che sentiamo ormai come nostra. Il primo pensiero va ai lavoratori, che in questo anno non hanno mai smesso di lottare».
«Sapevamo che il Ministero stava profondendo ogni energia per favorire uno sbocco positivo della crisi – proseguono – e sapevamo pure che c’erano momenti in cui era necessario restare in silenzio, per evitare che annunci intempestivi potessero pregiudicare il delicato equilibrio su cui stavano procedendo trattative. Per quanto di nostra competenza abbiamo continuato a monitorarne l’evolversi, e oggi siamo felici di poter finalmente festeggiare una buona notizia», Bilotti e Adelizzi inoltre aggiungono: «L’impegno che assumiamo è di continuare a essere vigili, perché l’importante risultato di oggi garantisca alla Treofan il migliore dei futuri possibili».
Soddisfazione per il consigliere regionale Cammarano
Soddisfatto anche il consigliere regionale Michele Cammarano, che dice: «Una buona notizia per il territorio di Battipaglia e di tutta la provincia di Salerno. Dopo più di un anno di trattative, grazie all’estenuante lavoro dei nostri ministri, una vertenza territoriale trova la giusta conclusione. Più di 50 famiglie possono guardare avanti con fiducia grazie alla salvaguardia dei livelli occupazionali».