Anche l’ingegneria a servizio della lotta contro il Coronavirus che da oltre un mese, oramai, sta danneggiando tutto il territorio nazionale. Un’azienda di Brescia ha scoperto che la maschere da snorkeling si possono convertire in respiratori per i malati da Covid-19. E da Bellizzi, Andrea Morretta lancia la sfida: «Creiamo una rete comune di idee open source, e mettiamoci tutti a servizio degli ospedali».
Le maschere da snorkeling che si convertono in respiratori. Questa l’ultima idea di un’azienda di Brescia che starebbe dando una grossa mano nella lotta al Coronavirus. E nella vicina Bellizzi, Andrea Morretta, titolare di un negozio di stampa 3d, ha deciso di aiutare gli ospedali gratuitamente inviando.
«Non abbiamo trovato niente di eccezionale – dice Morretta – nel senso che non voglio prendermi meriti che non sono miei. L’azienda di Brescia ha realizzato il disegno che può trasformare una maschera da snorkeling in respiratore, ed è interessante perché funziona». Andrea, con l’aiuto di un collaboratore, sta gestendo le spedizioni per diversi ospedali. «Abbiamo ricevuta la richiesta dall’ospedale di Brescia e in 24 ore abbiamo consegnato 500 pezzi – spiega – e inoltre abbiamo aperto pagine e gruppi con persone che fanno lo stesso lavoro per cercare di raccogliere più idee».
Dal Pakistan, per esempio, la notizia di un sistema per raddoppiare gli aspiratori: «Dal Pakistan è arrivata la notizia della possibilità di ottenere due respiratori. Il nostro compito è realizzare prodotti funzionali e distribuirli». Ma è una partita che si vince tutti insieme: «Ci vogliono diverse ore e diverse stampanti per realizzare prodotti in tempi brevi, ecco perché – continua Morretta – c’è bisogno di creare idee open source e di lavorare insieme a un obiettivo comune. In questo momento non ci interessano i soldi, ma aiutare concretamente gli ospedali. Bene le donazioni per costruire ospedali e quant’altro, ma con l’ingegneria l’aiuto è molto più diretto. Si contatta l’azienda che produce determinati filamenti e si realizzano tubi, mascherine, guanti, qualsiasi cosa che in questo momento, vista la scarsa disponibilità, possono essere vitali per le strutture sanitarie».