Gli operai delle Officine Maccaferri di Bellizzi sul piede di guerra. I lavoratori dello storico stabilimento bellizzese, specializzato in ingegneria ambientale, sono in stato di agitazione. La paura è che l’azienda venga delocalizzata in qualche comune limitrofo dopo che i terreni sono stati venduti. Problemi finanziari e un nuovo Piano Industriale lasciano i dipendenti senza certezze.
Gli operai delle Officine Maccaferri sul piede di guerra. I lavoratori, in stato di agitazione, hanno annunciato oggi lo sciopero. Da questa mattina, i cancelli dello storico stabilimento che insiste sul territorio di Bellizzi dal 1952, è stato picchettato. I camion non hanno potuto scaricare il materiale all’interno del complesso.
Le ragioni, stando a quanto si legge in un comunicato a firma dei dipendenti, sono molteplici: la vendita avvenuta rapidamente e all’insaputa degli operai, il nuovo Piano Industriale “che viene descritto in maniera troppo fumosa e da troppo tempo senza mai ragionare in maniera seria con chi, da 70 anni, ha consentito all’azienda di raggiungere traguardi importanti e senza mai avere avuto possibilità di dare il nostro contributo” e il dubbio che in 12 mesi (questo il tempo concesso dalla nuova proprietà per il comodato d’uso) sarà difficile individuare il suolo e costruirci sopra.
L’azienda, in difficoltà economica, è stata salvata proprio nella giornata di ieri grazie all’immissione di 60 milioni di euro nel capitale da parte della società internazionale Carlyle. Ma non è bastato a tranquillizzare gli operai che all’indomani hanno proclamato lo stato di agitazione sino a quando “non riceveranno le risposte che attendono da troppo tempo e sulle quali si deciderà il futuro delle famiglie“.
IL RUOLO DELLA POLITICA
Anche la politica proverà a giocare le sue carte in questa partita. La deputata Anna Bilotti (Movimento Cinque Stelle) ha promesso di portare la vicenda all’attenzione di Palazzo Montecitorio. Lo scorso venerdì, infatti, l’onorevole ha incontrato gli operai della Maccaferri cercando di approfondire i fatti e incontrando anche il primo cittadino Mimmo Volpe a Palazzo di Città.
E oggi, ai nostri microfoni, ha dichiarato: «Al momento c’è una forte incertezza da parte dei lavoratori, sto avviando un percorso per quello che sono le mie competenze – dice la deputata Bilotti -. Quando ho parlato con gli operai mi hanno chiesto una sola cosa: fare chiarezza. Perché c’è una mancanza di comunicazione con i vertici aziendali». Una vertenza che alla Bilotti ricorda quella della Treofan: «Nel corso del mio mandato ho già affrontato una vertenza similare, la celeberrima vicenda Treofan, conclusasi positivamente per fortuna. Anche all’epoca c’era questa situazione di incertezza. Anche il sindaco di Bellizzi sta mantenendo alta l’allerta, e sono felice di aver constatato una sinergia istituzionale». Anche Mimmo Volpe, infatti, pare sia sulla stessa linea d’onda: «Io condivido lo stato di preoccupazione dei lavoratori – dice Volpe – e sono pronto a sedermi al tavolo per risolvere qualsiasi problema»,.