Whatsapp al veleno. «Fai il nome di chi cerca i contributi insieme a me» è la dichiarazione al vetriolo fatta dal consigliere Luigi D’Acampora durante il consiglio comunale tenutosi ieri pomeriggio, a porte chiuse nel Salotto Comunale, e indirizzata al consigliere di Forza Italia Valerio Longo.
Un messaggio whatsapp indirizzato ai consiglieri di maggioranza scatena la bagarre in consiglio comunale. Protagonisti dello scontro politico Valerio Longo e Luigi D’Acampora. L’accusa parte da quest’ultimo ma è necessario fare un passo indietro per comprendere meglio la vicenda.
Durante il primo consiglio comunale post-coronavirus, D’Acampora dimentica il microfono acceso al termine del suo intervento e, qualche minuto dopo, viene raggiunto da una telefonata al termine della quale si sente il consigliere dire “Ma io l’ho detto pure a Zara“. Di lì a poco il famoso whatsapp inviato da Longo ai consiglieri di maggioranza dove, stando a quanto ci racconta D’Acampora, sarebbe stato chiamato “disperato che si è ridotto a fare il ventriloquo di un altro disperato alla perenne ricerca di contributi”. Non sappiamo a chi si riferisse Longo che, durante i suoi interventi in consiglio, non ha voluto fare il nome ma sia D’Acampora che Enrico Tucci ci hanno confermato che quel giorno erano a telefono.
La vicenda sbarca in consiglio con D’Acampora che addirittura minaccia di querelare Longo. «Voglio a sapere a chi si riferisce, perché se si riferisce a Enrico Tucci bisognerà che poi Forza Italia prenda le distanze da Longo o viceversa». Alla base del conflitto, dunque, ci potrebbe essere una possibile candidatura di Luigi D’Acampora, alle prossime elezioni, tra le file di Forza Italia. Il nome suo, infatti, starebbe circolando all’interno del Partito con insistenza nonostante non ci sia, allo stato attuale, nessuna conferma né ufficiosa né ufficiale.
«Ero a telefono con D’Acampora quel giorno – dice il coordinatore di Forza Italia Enrico Tucci – per parlare di politica. Non voglio entrare in nessuna polemica ma non credo che Longo si riferisse a me. Non si può dire di me che sono in cerca di contributi». E Valerio Longo mantiene un profilo basso sull’accaduto: «Quando ho parlato in consiglio lui urlava dal posto, ma onestamente non capisco a cosa faccia riferimento. Mi sembra completamente impazzito. D’Acampora deve capire che la politica non è fatta di minacce e bullismo. L’unico dato di fatto è che da tre consigli comunali non fa altro che parlare di me invece di parlare di politica, per questo credo che sia più psicologica che politica la polemica che solleva lui e soprattutto, essendo un vanesio inconcludente, personalizza le questioni».