“Le spiagge libere sono gratuite. Nessun pedaggio sui diritti!“, è il grido di Potere al Popolo, che sollecita i cittadini a segnalare eventuali abusi sui litorali della costa campana
L’accesso alle spiagge libere, in un’estate infiammata dall’emergenza Covid-19, sembrerebbe non essere gratuito ovunque. È l’allarme lanciato da Potere al Popolo, che attraverso una nota esprime tutta la sua perplessità sulla gestione dei tratti “free” della costa campana, sollecitando i cittadini a segnalare al numero 339 4238334, aperto tutti i giorni dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00, eventuali abusi: «Abbiamo bisogno degli occhi di tutti/e per poter avere una mappatura completa di ciò che sta accadendo e per poter organizzare mobilitazioni e passare alle denunce».
Per garantire la fruizione delle spiagge libere da parte dei cittadini, ma rispettando sempre le misure di sicurezza per scongiurare eventuali contagi da Covid-19, la Regione Campania, con la delibera numero 56, ha lasciato la gestione ai Comuni su cui risiedono i tratti sabbiosi, così da poter contingentare gli ingressi e rispettare tutte le leggi previste. «Ad aggravare il quadro è prevista la possibilità per i Comuni di affidare ai lidi privati anche porzioni di spiagge libere, in cambio della promessa di provvedere alla loro pulizia e sanificazione. Inutile dire che i costi sono stati fatti impropriamente ricadere sui bagnanti, con conseguente violazione del diritto di accedere liberamente ai litorali», scrivono gli esponenti di Potere al Popolo.
L’estate appena iniziata viene descritta dal coordinatore di Potere al Popolo per la Regione Campania, Giuliano Granato, come un inferno: «È chiaro a tutti come l’emergenza sia diventata l’ennesima scusa per consentire ulteriore occupazione di suolo per mano di imprenditori che spesso deturpano oscenamente i paesaggi straordinari di questa regione. Non possiamo più tollerare abusi. Non vi lasceremo andare avanti».
I nostri litorali: com’è la situazione?
Negli scorsi giorni l’Amministrazione comunale di Battipaglia ha approvato il suo piano comunale per la fruizione delle spiagge libere. Tra le disposizioni previste dal piano, anche l’installazione di speciali segna posti dove poter posizionare il proprio ombrellone. Lo spazio concesso pari a 3,5 metri per 3,5 metri, con uno spazio di 1,5 metri tra una postazione e l’altra. No alla sosta sulla battigia per non creare assembramenti, mentre le spiagge saranno fruibili tutti i giorni dalle ore 8:00 alle ore 19:00.
Ben più spinosa la situazione “spiagge libere” ad Eboli. Tre sono gli arenili riaperti ai bagnanti fino ad ora: la spiaggia di “Casina Rossa“, quella in via Carabelli, e l’Area Protetta Dunale Silaris, di Legambiente. Tuttavia a scatenare le polemiche, specialmente nell’Amministrazione comunale ebolitana, sono state le recinzioni e i pali posti a delimitare i tratti di spiaggia libera.
Per il vicesindaco di Eboli, Cosimo Pio Di Benedetto, a posizionare le recinzioni, poi rimosse, sarebbe stato presumibilmente un cittadino, che avrebbe agito in maniera indipendente. Secondo il primo cittadino Massimo Cariello invece, le palizzate sarebbero state frutto della mossa di un privato. Perplesso invece il consigliere di minoranza Damiano Cardiello sia per la tempistica (le discusse recinzioni sono apparse il giorno prima dell’ordinanza del 29 maggio, che ha posto i sigilli alle spiagge libere ebolitane fino al 31 luglio), che per le teorie del Sindaco e del Vicesindaco, discordanti.
La polemica si è spostata però anche tra le associazioni: nelle scorse settimane il gruppo “Ebolitani per Eboli” ha indetto una tre giorni in cui sono state raccolte seicento firme, da parte di altrettanti cittadini, che richiedono al Sindaco Cariello la riapertura delle spiagge libere ebolitane: «Adotteremo ogni strumento legale per far sì che il mare non sia tema da campagna elettorale», hanno detto.