Nata nel 2013 da Rita Strollo e Valentina Spera, l’associazione “Ujamaa” unisce Battipaglia e Senegal con la forza della solidarietà e dell’amore verso il prossimo
Il calore di una famiglia che si ha il coraggio di scegliere, è così forte da poter annullare ogni distanza, anche quelle intercontinentali. Distanze scandite anche, e soprattutto, dalla paura verso il diverso, verso lo sconosciuto, che troppo spesso viene fomentata dal preconcetto e dall’ignoranza. Dal 2013 opera a Battipaglia “Ujamaa” (famiglia, in lingua swhaili), che è capace di unire la città capofila della Piana del Sele e il Senegal con un filo indissolubile di solidarietà.
L’associazione nasce dalla volontà della presidente, Rita Strollo, e la vicepresidente Valentina Spera, dopo anni di esperienza in Caritas e Unità di Strada. Un viaggio in Africa nel 2013 le ha illuminate, e la fondazione di Ujamaa Onlus è stata possibile grazie ad un essenziale condimento di amore e passione per il prossimo, che ha permesso alle due donne di superare anche le numerose porte in faccia e la scarsa collaborazione di una società, quella odierna, ancora troppo avversa ad aiutare il prossimo.
Una rete di solidarietà
Ujamaa negli anni ha dato vita a centri medici, situati a Poste de Sante de Diender e Poste de Sante de Darou Salam, e case per bambini di strada (Casa Ujamaa, a Mbacke, in Senegal) e scuole, Ndam Lo, avendo cura di spedire di tanto in tanto dei containers ricchi di materiale didattico, medicinali e tanto altro per bambini e non solo. Operazioni riuscite grazie all’aiuto di commercianti e non solo. Proprio nella giornata di ieri è stato spedito in Senegal un nuovo container, e a presenziare è stata anche la sindaca Cecilia Francese, insieme ai volontari Marianna Zottola, Francesca Grippo, Francesco Sansone, Daniela De Palma, Luciano Clarizia, Salvatore Salerno, Alfonso del Verme, Dumitrita e Alex Pandelea, Dani Puri, Libera Cappetta, Ernesto Castelluccio e Domenico Attanasio.
A causa del Covid-19, la presidente Rita Strollo non potrà consegnare personalmente il container a destinazione: «Ogni anno lo chiudo io in Italia e lo apro sempre io in Senegal. Noi di Ujamaa agiamo nella massima trasparenza, senza alcun doppio fine. Quest’anno per la prima volta non potrò essere presente, i rischi sono troppi, ma la consegna del materiale ai bambini verrà comunque immortalata attraverso dei video che verranno pubblicati sui social».
I prossimi progetti
Ujamaa Onlus è sempre aperta ad accogliere le donazioni dei cittadini, e magari ad aiutarli per un’adozione a distanza. Per offrire il proprio contributo è possibile scrivere direttamente su Facebook alla presidente dell’associazione, Rita Strollo, oppure lasciarle una mail a strollorita@gmail.com: «Non abbiamo alcun delegato, rispondiamo noi in prima persona». Ma le due donne sono molto attive anche nel sostegno verso le famiglie indigenti battipagliesi, colpite dalla crisi economica causata dall’emergenza sanitaria. Dopo aver collaborato alla Spesa solidale, hanno intenzione di dare vita all’Armadio solidale: «Tutti gli abiti invernali che ci vengono donati e che non possono essere inviati in Africa, vogliamo donarli ai battipagliesi in difficoltà».