Proteste per i manifesti elettorali sul sagrato della chiesa Madonna delle Catene di Eboli. Arrivano le scuse
Numerose polemiche ha suscitato negli scorsi giorni l’affissione abusiva di manifesti elettorali sul sagrato della chiesa Madonna delle Catene di Eboli. A scatenare le proteste anche la decisione di apporre questi manifesti in una curva molto pericolosa, quella della statale 19. I manifesti avrebbero potuto rappresentare una fonte di distrazione per i conducenti, aumentando il rischio di incidenti su quell’asfalto già tristemente noto per tali episodi.
Al centro delle proteste anche la scelta di “imbrattare” di politica le mura sacre della chiesa. A quest’accusa, come riporta La Città di Salerno, ha risposto in prima persona Damiano De Cesare, proprietario del muro incriminato, chiedendo scusa e difendendosi: l’uomo intendeva soltanto fare della pubblicità a sua figlia, candidata alle imminenti elezioni comunali ebolitane.
Dopo poche ore i manifesti sono stati occultati, e non sono tardate ad arrivare le scuse pubbliche, a nome della lista “Eboli, a testa alta” da parte di Luca Sgroia, dirigente del Partito Democratico: «Dall’inizio della campagna elettorale siamo sempre stati molto rigidi, chiedendo che i nostri manifesti venissero affissi esclusivamente negli appositi spazi. Quindi, quanto accaduto, non solo non era stato autorizzato dal coordinamento della lista, ma, al contrario, non appena ho avuto notizia dell’accaduto ho richiesto che venissero rimossi ad horas».
Sgroia ha voluto fare anche alcune precisazioni: «Sottolineo solo, e certo non per sminuire l’accaduto, che i manifesti incriminati non erano di certo affissi sulle mura di una Chiesa e che sono stati visibili per meno di 24 ore (il tempo strettamente necessario da quando ho avuto notizia del fatti a quando ho richiesto che venissero rimossi) quindi, decisamente molto meno del tempo che stanno durando certe polemiche interessate».