Massimo Cariello, cinque giorni dopo il suo arresto, sarà ascoltato dal Gip nell’interrogatorio di garanzia che si terrà questa mattina. Intanto gli onorevoli Casciello e Conte chiedono lo scioglimento del consiglio comunale.
Sono ore decisive per il futuro amministrativo della città di Eboli. Massimo Cariello, sospeso dalla carica di sindaco lo scorso 9 ottobre a seguito di un arresto eseguito dalla Guardia di Finanza di Salerno, sarà ascoltato questa mattina dal Gip Alfonso Scermino del Tribunale di Salerno. Tre gli avvocati che hanno preparato in questi giorni la linea difensiva per Massimo Cariello: Cacciatore, Cardiello e Salvio. Insomma, il primo round di una vicenda che, con ogni probabilità, vedrà impegnato il sindaco Cariello per lungo tempo. Entro fine mese sarà il Tribunale del Riesame a valutare la posizione del sindaco eletto con percentuali bulgare il 22 settembre scorso. Poi, eventualmente, si ricorrerà alla Cassazione. Ma non è da escludere che salteranno fuori nuove tegole giudiziarie per il sindaco ebolitano.
Intanto, gli onorevoli Luigi Casciello (Forza Italia) e Federico Conte (Leu) chiedono lo scioglimento del consiglio comunale. «Il consiglio comunale va sciolto – scrive Luigi Casciello -. Le accuse e le intercettazioni a dir poco inquietanti che stanno emergendo dall’inchiesta, le contaminazioni ambientali di vario genere, indignano le forze sane della società civile e della politica. In un Comune dove la corruzione era dilagante, il provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale è necessario». Dunque, le richieste per avviare le procedure di scioglimento dell’assise comunale sono già arrivate al Viminale che, ovviamente, dovrà valutarle. E gli fa eco Federico Conte, parlamentare in quota Liberi e Uguali. «La crisi di Eboli – dice Conte – con l’arresto di Cariello è giunta al suo ultimo stadio. Agirò affinché il ministro dell’Interno faccia chiarezza e attiverà una commissione di accesso agli atti presso il Comune per evitare compromissioni sull’andamento della pubblica amministrazione».