Secondo morto per Covid-19 a Battipaglia. Si tratta di un’anziana signora, risultata positiva al test domenica scorsa, e subito trasferita all’ospedale “Da Procida” di Salerno. Si è spenta venerdì pomeriggio al nosocomio salernitano. Ieri, la salma è stata seppellita. Intanto è allarme contagi in città: superati i 100 casi (persone attualmente positive).
Secondo decesso per Covid-19 a Battipaglia. Il virus continua a mietere vittime e a contagiare. Al netto delle timide proteste andate in scena ieri mattina, nella piazza centrale di Battipaglia, quando alcune persone – sulla scorta delle manifestazioni di venerdì sera a Napoli – hanno invocato la libertà, accusando i governi nazionali e regionali di tenerci sotto scacco.
Un’anziana signora, residente nei pressi della stazione di Battipaglia, ha perso la vita a causa del Covid. Era arrivata domenica scorsa (18 ottobre) al pronto soccorso cittadino con tutti i sintomi del virus. Fu trasferita immediatamente al “Covid Hospital” di Salerno, il “Da Procida”. Tempo cinque giorni e il suo cuore non ha retto più. La donna, che soffriva già di patologie pregresse, lascia quattro figli, uno dei quali opera come medico proprio a Battipaglia. Sale a due il numeri di vittime da Covid, dopo il caso della 71enne deceduta in estate.
Cresce l’allarme, dunque, in città. Che ad oggi registra oltre 100 casi di positività al Coronavirus. Ad annunciarlo è stata la sindaca Cecilia Francese, che ha ribadito la necessità di attivare un’Usca, poiché la situazione sanitaria presenta carenze e criticità non indifferenti. «È necessario avere un’Usca anche a Battipaglia – dice la prima cittadina -. Il direttore generale ha promesso che in una città come la nostra, che conta 50.000 abitanti, sarebbe stata attivata». Strutture ospedaliere sotto stress, e rischio collasso per il sistema sanitario. «C’è bisogno di potenziare l’assistenza sanitaria – continua la Francese -. E se mancano medici e infermieri, bisognerà sedersi a un tavolo con i medici di base e coordinarci tra Asl, sindaci e mutualisti, perché se i contagi continuano a salire il rischio che le nostre strutture non reggano più è concreto». E sull’ipotesi zona rossa a Battipaglia? «So che c’è stato un interessamento su Battipaglia – conclude la sindaca – ma la nostra media è ancora sotto quella regionale. Per adesso non siamo nelle condizioni di dover chiedere la chiusura, ma adesso cominciamo a pagare le conseguenze di non aver investito sulla sanità».