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Massimo Cariello si è dimesso dalla carica di sindaco. L’ufficialità è arrivata nelle ultime ore. Un mese dopo l’arresto eseguito dalla Guardia di Finanza di Salerno è arrivata la decisione: Massimo Cariello non è più il sindaco di Eboli. Si difenderà nelle aule del tribunale, dalle accuse di corruzione e di concorsi truccati che pendono su di lui, da uomo libero da qualsiasi vincolo istituzionale. Passa la linea dell’opposizione, e pure di alcuni pezzi della maggioranza, che nelle ultime settimana avevano fatto pressanti richieste, anche in sede di consiglio comunale, in questa direzione.

DIMISSIONI CARIELLO, COSA SUCCEDE?

Cosa succede adesso? Stando a quanto si legge nel Tuel, il testo unico degli enti locali che regolamenta principi e disposizioni per i Comuni, il primo cittadino ha venti giorni di tempo per revocare la decisione. Fino ad allora sarà il vicesindaco a traghettare l’amministrazione comunale. Dopodiché arriveranno i commissari prefettizi fino alla prossima primavera, quando ci sarà la prima tornata elettorale utile a eleggere il nuovo sindaco ebolitano.

«Le dimissioni di Cariello – commenta Damiano Cardiello – sono un atto dovuto alla città. Sarebbero dovute arrivare già prima, ma si è tentato una sorta di difesa a oltranza che ha prodotto solamente un ingessamento del consiglio comunale. Auspichiamo in tempi celeri un ritorno alle urne. Si è chiusa nel peggiore dei modi l’epoca di Massimo Cariello».

Con ogni probabilità nel 2021 si tornerà al voto. Si chiude un’epoca, quella che aveva visto Massimo Cariello protagonista negli ultimi cinque anni, dal 2015 al 2020, e rieletto con percentuali bulgare lo scorso settembre, quando raccolse circa l’80% dei consensi in città. In lizza, secondo i primi rumors, per la prossima poltrona di primo cittadino ci sarebbero gli ex assessori Cosimo Pio Di Benedetto e Fausto Vecchio, e l’attuale vicesindaco Luca Sgroia, che ad Eboli è commissario cittadino del Partito Democratico, nonché uomo fidato del presidente della Regione Vincenzo De Luca.