Tempo di lettura: 2 minutiIntercettare le passioni di un ragazzo che vive una condizione di fragilità e aiutarlo a trovare gli strumenti necessari a poterle vivere normalmente. Consentirgli di realizzarsi come persona, di avere un lavoro vero che gli permetta di essere autosufficiente. Captare quel che lo rende felice e fare in modo che questo possa essere di impulso per l’intera comunità, sul piano sociale ed economico. Il sogno di Vincenzo Bardascino.
Vincenzo Bardascino, 26 anni, vuole fare il panettiere, è il suo sogno da bambino. Il suo pane è stato valutato il migliore per qualità nel ‘contest’ di panificatori all’incontro nazionale di Rete Semi Rurali di Peccioli. Negli anni ha partecipato a diverse iniziative organizzate da Slow Food Campania, ha preso parte a “La terra mi tiene” di Atena Lucana e a Camp di grano, il Palio del Grano di Caselle in Pittari.
Nel settembre 2018 Vincenzo ha presentato il suo pane a Terra Madre, il salone internazionale del gusto. Il suo sogno è dare vita, nel centro storico di Eboli, a un forno sociale di comunità. Uno spazio di aggregazione e inclusione sociale che abbia al centro la persona, attivando un nuovo modello socio-economico, uno sperimentale e innovativo modello di welfare basato sulla felicità delle persone che vivono in condizione di fragilità e sul loro auto-sostentamento.
Vincenzo ha la sindrome dell’X-fragile. Sostenuto da papà Vito, dalla sua famiglia, nel tempo ha coltivato una sua grande passione: mescolare acqua, farina e lievito madre per realizzare prodotti derivati dal grano.
Il sogno di Vincenzo è nato quando da bambino con suo nonno, nella casa di campagna, si impastava il pane e lo si sfornavano caldo. Nel 2011, insieme con nonno Vincenzo, ha iniziato la coltivazione dei grani antichi che usa per realizzare il suo pane. Gli furono regalati ottanta chili di semi di Carosella che mise a frutto su un terreno di proprietà in località Prato, aiutato anche da un suo amico esperto in agricoltura biodinamica, Francesco
Monaco, e coadiuvato dalla rete Monte Frumentario e dalla cooperativa sociale Terra di Resilienza. Vincenzo partecipa attivamente a tutte le fasi di coltivazione e trasformazione del grano. Lui, però, non vuole fare il contadino, vuole fare il panificatore.
Da alcuni anni Michele Sica a Calvanico, nella sua Residenza Rurale Incartata, e Carmelo Vignes a Eboli in Vico Rua, mettono a disposizione il proprio forno a legna per la sua attività. Impasta solo i grani che coltiva mischiati a quelli della “Cumparete”. Ci sono risciola, senatore cappelli, cruschello, carosella e farro. Il martedì e il venerdì si sfornano sessanta pagnotte distribuite direttamente da Vincenzo, porta a porta, tra Eboli e Salerno.
Due occhi verdi, grandi, quelli di Vincenzo Bardascino, aperti su un sogno che sta per diventare realtà. Da qualche giorno, infatti, ha iniziato dei sopralluoghi nel centro storico di Eboli alla ricerca del posto giusto in cui dare vita a “Il forno di Vincenzo”. Per ora, questo, è il nome dell’associazione di cui è presidente onorario. Il suo progetto di vita è avere un lavoro che gli consenta di essere autonomo e integrarsi pienamente nella società facendo rispettare quanto indicato nella Convenzione Onu sui diritti per le persone con disabilità. Vincenzo lo chiama “Progetto Grande Sud”, come la canzone del suo cantante preferito, Eugenio Bennato. Da grande tifoso del Napoli spera, un giorno, di far assaggiare il suo pane alla squadra del cuore.