Blitz della Finanza al Comune di Eboli. Nella mattinata di ieri le fiamme gialle hanno acquisito la documentazione relativa all’impianto di compostaggio che insiste sul territorio ebolitano, sequestrato lo scorso gennaio.
Le indagini sull’impianto di compostaggio di Eboli vanno avanti. Ieri mattina, al Comune di Eboli sono arrivate le fiamme gialle. Cinque ore di controlli serrati, a seguito della proroga delle indagini voluta dal magistrato incaricato di seguire la vicenda. Due blitz in pochi giorni che potrebbero far tremare il Comune e gli indagati, tra i quali figura anche il sindaco dimissionario Massimo Cariello, arrestato lo scorso 9 ottobre.
Stando a quanto rivela l’edizione odierna de “La Città di Salerno”, i finanzieri avrebbero fotocopiato atti vecchi e atti nuovi. E al vaglio ci sarebbe la lavorazione dell’impianto di compostaggio, sequestrato a gennaio del 2020, che supererebbe di gran lunga le quantità consentite. Scarti di mense e cucine che farebbero lievitare la lavorazione a 500 tonnellate in più al mese. Indagini cominciate nel lontano 2017, proseguite per due anni e culminate con il sequestro dell’impianto agli inizi del 2020. La struttura, di proprietà dell’Ente ma gestita dalla Ladurner, sequestrata preventivamente dai carabinieri del N.O.E., non ha mai smesso di lavorare. E secondo i cittadini sarebbe responsabile dei miasmi che, da anni, infestano la città di Battipaglia, vista la collocazione proprio al confine tra le due città.
Se si tratterà di un nuovo filone investigativo, diverso dal primo che già vede indagato l’ex sindaco Massimo Cariello, è ancora tutto da scoprire. Probabilmente, nelle prossime settimane, emergeranno nuovi dettagli. Il caso si lega a doppio filo anche con le indagini sulla gestione amministrativa di Cariello, che, dopo poco più d’un mese dal suo arresto, ha visto il numero degli indagati allargarsi ulteriormente: sono ventidue le persone coinvolte. E non è da escludere che nuove scottanti rivelazioni, sulla gestione del sito di compostaggio, salteranno fuori a breve.