Lunedì mattina, i carabinieri della compagnia di Battipaglia si sono recati al Comune di Battipaglia per acquisire la documentazione relativa ai due mega progetti previsti in città: l’impianto fotovoltaico di “Edison” e l’elettrodotto di “Terna”.
Una chiamata all’ufficio tecnico del Comune, poi il sopralluogo a Palazzo di Città da parte dei carabinieri di Battipaglia. Il motivo? Gli uomini della compagnia locale, coordinati dal maggiore Vitantonio Sisto, hanno acquisito tutta la documentazione relativa ai due mega progetti che interesseranno la città capofila della Piana del Sele: l’impianto fotovoltaico che Edison vorrebbe realizzare in località “Castelluccio” e “Telegrafo”, e l’autostrada elettrica che la spa romana “Terna” ha progettato tra Battipaglia e Montecorvino Rovella.
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Non c’è nessuna inchiesta giudiziaria, attualmente, in corso. I militari hanno semplicemente acquisito gli atti a scopo informativo. Intanto, per entrambe le opere è già scattato il campanello d’allarme. In particolar modo dagli ambientalisti che hanno invitato la cittadinanza a tenere gli occhi aperti sulla vicenda. L’elettrodotto targato “Terna”, il progetto che collegherà la Campania alla Sicilia e alla Sardegna, ha avuto la sua fase d’ascolto agli inizi di febbraio. Legambiente, le associazioni ambientaliste locali, e la sindaca Cecilia Francese, hanno già espresso le loro considerazioni in merito. Si punta fortemente a costruire su suoli industriali anziché su quelli agricoli.
L’altro progetto, l’impianto fotovoltaico che Edison vorrebbe realizzare in località “Castelluccio” e “Telegrafo”, sui terreni di proprietà della famiglia De Biase, potrebbe trovare un primo ostacolo nel decreto Fer per le energie rinnovabili: l’articolo 65 del suddetto decreto, infatti, recita testuale: «Agli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole, non è consentito l’accesso agli incentivi statali». Un divieto, dunque, per gli impianti fotovoltaici realizzati su terreni agricoli di accedere ai finanziamenti dello Stato. Vale a dire: tariffe più alte rispetto a quelle di mercato. Ovviamente, in Italia, è ancora possibile installare impianti fotovoltaici su terreni agricoli, ma per motivo economici, finanziari, e burocratici, realizzare mega impianti a terra è ancora molto difficile. Per questo motivo, molte società hanno rinunciato a questa ipotesi.