Polemica tra “Etica” e i cittadini per i lavori in piazza “D’Acquisto”
Un albero viene “soffocato” dal cemento per un nuovo parcheggio. Intervengono dei volontari per liberarlo. Etica: «Vandalismo spicciolo», ma i cittadini supportano il gesto dei giovani
Non accennano ad arrestarsi le polemiche scoppiate per i lavori in piazza “D’Acquisto”, dove una colata di cemento per il rifacimento del parcheggio, posto dinanzi ad un noto centro commerciale, ha raggiunto anche un albero, uno dei pochi rimasti nello spazio: soltanto il tronco fuoriusciva dall’asfalto, impedendo così il passaggio di acqua ed ossigeno, necessari per la sua sopravvivenza.
Nel pomeriggio di lunedì alcuni volontari si sono recati sul posto per rimuovere con un piccone parte del cemento, per permettere così alla pianta di respirare e di innaffiarla. Mentre sui social, dove sono state condivise le foto del gesto dei giovani battipagliesi, hanno raccolto consensi e supporto da parte di centinaia di concittadini, Etica per il buongoverno, partito bandiera della sindaca Cecilia Francese, sempre su Facebook ha pubblicato un post al vetriolo verso gli autori del gesto.
«Vandalismo spicciolo», afferma Etica attaccando i cittadini recatisi sul cantiere e difendendo il lavoro degli operai, che al momento dell’intervento per “liberare” l’albero pare non fossero ancora ultimati. Si legge nel post: «Ieri qualcuno è entrato in un cantiere con lavori ancora da terminare (che già di per sé si configura come reato!), convinti di fare un clamoroso gesto “rivoluzionario”, ma col solo esito di ridicolizzare il lavoro di operai».
Etica inoltre aggiunge: «Alla ditta, infatti, era stato ordinato di fare dei riquadri in ferro a filobitume da posizionare, come di fatto è accaduto. Chiediamo scusa agli operai per quanto hanno trovato stamane nel loro cantiere e speriamo che episodi del genere restino isolati comportamenti». «Toppa peggio del buco» commentano alcuni cittadini sotto al post, mentre invece il consigliere comunale Antonietta Petrosino, in riferimento agli autori del gesto, parla di «Abuso della democrazia».
“IMBECILLI”
Ad infiammare ancora di più la questione ci ha pensato un cartello apposto sull’albero e rinvenuto nel mattino di ieri. “Dedicato agli imbecilli che sono nella foto. I lavori si giudicano quando sono ultimati”, con in allegato una delle foto pubblicate sui social con i ragazzi “all’opera”. Nessuna firma che potesse identificare gli autori del cartello.
Uno dei battipagliesi immortalati durante il gesto di “disobbedienza civile”, Benedetto Battipede, figlio del compianto Carmine, ha risposto con un ulteriore cartello che cita De Andrè: “Dal cemento non nasce niente, dal letame nascono i fior”, proseguendo poi su Facebook: «Non sono capitanato da nessuno, se non dal senso civico e dal rispetto per la natura che non si impara certo in questa città grigia e piena di brutture».
«Imparate ad amare una pianta e l’ossigeno che vi regala e vi permette di respirare piuttosto che fare polemiche e passerelle per ogni cosa» ha aggiunto poi Battipede, che ha ricevuto il sostegno da più fronti. «Orgogliosa di essere la madre di un imbecille» ha commentato la madre, Tania De Cesare, anche lei una personalità nota in città, mentre alcuni membri di “Battipaglia dice No” hanno lanciato ironicamente l’hashtag “#ancheiosonoimbecille”.
INTERVIENE L’AGRONOMO LUIGI VICINANZA
Sulla questione è intervenuto anche l’agronomo battipagliese Luigi Vicinanza: «La posa dell’asfalto alla base della pianta è la cosa più sbagliata che si possa fare. Determina una catena di fattori deleteri: chiudendo il passaggio d’aria, l’ossigeno si riduce tantissimo. Il suolo si compatterà ancor di più e la pianta avrà scarse possibilità di ricevere acqua».
L’agronomo offre inoltre altri spunti tecnici: «Nel caso specifico di un parcheggio, non essendoci delle aiuole a definire lo spazio dell’albero, le macchine finiranno per spingersi sempre più vicino alla pianta: il peso eserciterà una tale pressione da bloccare la crescita e la sopravvivenza fino a determinarne il rapido declino».
«In città ormai si verifica in modo crescente l’impermeabilizzazione del suolo, impedendo al verde di svolgere i propri servizi ecosistemici. Un problema di competenze ma anche di cultura e purtroppo non si riesce a considerare la natura come un elemento strategico della pianificazione urbana oltre che del benessere collettivo», conclude Vicinanza.
IL PARERE DELL’ARCHITETTO PAESAGGISTA ANGIOLA CILLARI
L’Architetto paesaggista, Angiola Cillari, spiega: «In molti luoghi la guerrilla gardening ha cambiato il volto delle città avendo effetti molto positivi fino alla modifica dei regolamenti edilizi. Un’azione non paragonabile a un atto vandalico, soprattutto in un caso come questo, in cui non c’è violenza ma piuttosto si interviene per evitare ad una pianta di soffocare prima che sia troppo tardi».
«Viene piuttosto violato il diritto dei cittadini a vivere in una comunità tutelata nel suo patrimonio arboreo – prosegue l’architetto –. Oggi le città subiscono danni enormi per la mancanza di verde. A Battipaglia poi sono sistematicamente compiuti scelte sbagliate: dalla tipologia di alberature, alla mancanza di terreno per respirare, la sistematica capitozzatura che indebolisce le piante rendendole menomate. Non c’è progettazione ma si tende ad asfaltare qualunque cosa come se gli alberi fossero dei nemici, il sintomo di una cultura arida».