Danni per un milione di euro alle aziende agricole battipagliesi dopo il maltempo dello scorso fine settimana. Legambiente: «Colpa della mancanza di una politica di prevenzione e monitoraggio del territorio»
Con l’autunno entrato prepotentemente nel quotidiano di tutti, attraverso le piogge torrenziali che negli scorsi giorni hanno invaso la Campania, s’iniziano a contare i primi danni, specialmente quelli subiti dal comparto agricolo. A Battipaglia infatti, come evidenzia Confagricoltura Salerno, il maltempo di domenica 27 settembre, caratterizzato da forti piogge e le raffiche di vento, che non ha risparmiato neanche gli stabilimenti balneari, ha causato danni alle aziende agricole per un valore di un milione di euro.
Dai primi rilievi di Confagricoltura infatti, tra serre e colture finite sott’acqua oppure pesantemente compromesse, è stato restituito uno scenario estremamente problematico, considerando anche le condizioni in cui numerosi impianti serricoli versano. Tuttavia, nonostante il maltempo di questo fine settimana, pare che la percentuale di danni, pari al 30%, valevole per la risarcibilità in deroga con il Fondo di solidarietà nazionale, pare non sia stata oltrepassata. Intanto però il Comune di Battipaglia si è già attivato per predisporre un’istruttoria per deliberare la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale sia alle autorità regionali che a quelle nazionali.
Legambiente, Imparato: «Dal 2010 ad oggi, 57 eventi estremi in Campania»
Il presidente di Legambiente Campania, Mariateresa Imparato, in una nota si espone in merito a questi due giorni di forte maltempo, che hanno compromesso numerose aree della regione: «La responsabilità dei danni, della melma e del fango, che mettono a repentaglio vite umane e a rischio case e strade, va ricercato nell’assenza di controlli, nella mancanza di una seria e concreta politica di prevenzione e monitoraggio del territorio, nella devastazione e cementificazione di vastissime aree».
L’emergenza climatica è ben visibile ormai da tempo, e questi fenomeni non fanno altro che confermare come il momento di agire sia arrivato: non è più tempo di procrastinare. Come riporta Imparato, dal 2010 sono ben cinquantasette gli eventi estremi in Campania a causa di fenomeni metereologici, di cui ventidue sono danni causati da trombe d’aria, tredici sono allagamenti da piogge intense, quindici i danni rilevanti del maltempo a infrastrutture e patrimonio storico, quattro esondazioni e due frane.
Danni che ammontano a due miliardi di euro: «Non esistono più alibi o scuse per rimanere fermi: disponiamo di competenze tecnologie per aiutare i territori e le città ad adattarsi ai cambiamenti climatici e mettere in sicurezza le persone. Occorre dar avvio ad interventi rapidi e politiche di adattamento e di riduzione del rischio idrogeologico e per questo è fondamentale programmare sin da ora interventi a lungo periodo, diffondendo anche una cultura di convivenza con il rischio che punti alla crescita della consapevolezza tra i cittadini dei fenomeni e delle loro conseguenze. Dobbiamo solo decidere di farlo», conclude il presidente di Legambiente Campania.