Tempo di lettura: 3 minuti

Battipaglia, da città dai sogni “green“, si trasforma sempre più “grey” con colate di cemento al posto degli alberi: estirpato un nuovo fusto in piazza D’Acquisto, e all’amministrazione arriva un esposto da parte dei residenti per eliminarne un altro in piazza Aldo Moro

Sin da bambini, con le più famose filastrocche, viene insegnato l’importante ruolo degli alberi nell’esistenza di ognuno. Quel verde che salva la vita e offre riparo, fresco, e soprattutto aria, quando fa più caldo, e che con la sua imponenza e splendida figura sa ispirare gli animi più poetici. In un mondo in cui l’importanza del verde viene sottolineata più volte, e mai troppo rispettato, Battipaglia ha deciso di stare al passo, salutando ogni giorno di più quei “polmoni verdi” in città che, per l’ecosistema, sono un galleggiante in un mare d’asfalto.

Questo è un mondo che sceglie le sue paure, tra queste il riscaldamento globale. Una madre natura sempre più indispettita, costretta a scatenare la sua forza travolgente verso chi dimentica la sua rilevanza, e la relega in un angolo. Battipaglia, dal suo canto, non cede al fascino del verde salva-vita, e dimostra che di quel riscaldamento globale, forse, paura non ne ha poi molta. Di certo non ha paura del grigiore del cemento, che da anni a questa parte ingloba, a passi lenti ma costanti, ogni centimetro di natura rimasto.

Alberi
L’albero di piazza Aldo Moro in questione

Negli scorsi giorni Battipaglia ha salutato un altro dei suoi alberi, in piazza D’Acquisto. Per del verde che viene estirpato, c’è del grigio pronto a colmare la più profonda delle crepe lasciate. Eppure altri alberi ancora ancora potrebbero abbandonare il suolo battipagliese: tra questi un pino in piazza Aldo Moro. Un esposto giunto all’amministrazione comunale da parte di due cittadine richiede infatti che quel tronco sia troppo pericoloso, richiedendo così che venga estirpato dalla piazza.

L’eventuale crollo, come si legge nell’esposto, «porterebbe il fusto a cadere certamente sul fabbricato, con conseguenze che è inutile evidenziare». L’amministrazione comunale, capeggiata dalla sindaca Cecilia Francese, si trova così tra due fuochi: accontentare i residenti, preoccupati per i possibili crolli degli alberi sulle proprie abitazioni, e quindi procedere con la falciatura, oppure tendere dalla parte dei cittadini e delle associazioni, che sognerebbero una città più green ed ecosostenibile.

L’amministrazione intende soddisfare le richieste di questi ultimi, procedendo alla piantumazione di nuovi alberi così da ristabilire, finalmente, del verde in città. Di certo però venire incontro alle richieste di nuovi polmoni verdi sparsi per la città, che si appresta a ricevere 104mila nuovi metri cubi di cemento, non è impresa facile considerato lo stato delle casse comunali e dell’assenza di un vero e proprio piano “green“. Non sarebbe semplice neanche soddisfare i residenti: per la manutenzione degli alberi già presenti da decenni in città servirebbero le competenze di un agronomo o di un forestale, dei quali il Comune parrebbe essere sprovvisto.

La stoccata di Civica Mente sul verde e sul bando “sport e periferie”

Con una nota stampa, Civica Mente si espone sulla questione verde comunale. Il dito viene puntato contro l’amministrazione Francese, colpevole – secondo l’associazione cittadina – di non essere riuscita ad imparare, nei quattro anni e mezzo dal suo insediamento, dai propri errori: «Dopo le proteste popolari legate all’indiscriminato taglio di alberi centenari, magari necessario ma non seguito da un’azione di sostituzione, l’amministrazione sta arrabbattandosi nel cercare soluzioni tampone, non avendo mai pianificato la gestione e la visione del verde urbano».

Nell’occhio del ciclone anche la candidatura al bando “Sport e Periferie 2020” indetto dal Ministero dello Sport per finanziare la ristrutturazione degli impianti sportivi: «Il tanto sbandierato progetto di partecipazione al bando “sport e periferie” non è stato concertato con gli operatori di categoria – scrive Civica Mente –, ignorando, tra l’altro, il progetto integrato che le associazioni Civica Mente e Mercà proposero per la riqualificazione dell’area mercatale e dello stadio Sant’Anna. Ormai l’amministrazione è chiusa nel palazzo e sorda alle richieste dei cittadini, nella convinzione che chi vince comandi per diritto feudale».