L’affare “Sra” finisce tra i banchi dell’Antimafia: l’assessore all’ambiente e vicepresidente della giunta regionale, Fulvio Bonavitacola, in audizione alle 13.30. E il sindaco di Serre protesta per la decisione di trasferire i 283 containers dalla Tunisia a Persano: «Andrò in Procura».
Risolto un problema se ne crea un altro. La decisione di cambiare la destinazione dei container di rifiuti in arrivo dal porto di Sousse, in Tunisia, e destinati inizialmente allo Stir di Battipaglia non ha placato le polemiche. Anzi: la decisione di “parcheggiare”, temporaneamente, e per sei mesi, in attesa della caratterizzazione, i 283 container stracolmi di rifiuti potenzialmente pericolosi, nell’area militare di Persano di Serre ha fatto storcere il naso alle istituzioni locali. Primo su tutti, il sindaco Franco Mennella che ha promesso battaglia: «Andrò in Procura se necessario, e non appena scaricheranno i rifiuti ricorrerò al Tar» dice il primo cittadino serrese che, ieri mattina, lo ha riferito pure all’assessore all’ambiente e vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola.
Che ieri mattina, insieme ai tecnici di Palazzo Santa Lucia, è arrivato a Persano per effettuare un primo sopralluogo nel “Sisp”, il sito di stoccaggio provvisorio delle ecoballe che sorse nel 2008. Anche in quell’occasione, i rifiuti sarebbero dovuti rimanere temporaneamente. Eppure sono passati 14 anni prima di vedere le operazioni di rimozione (ancora non completate). Da un anno circa, infatti, la giunta regionale ha affidato i lavori di rimozione alla “Sarim” di Eboli e alla “Enki” di Venezia per 17 milioni di euro. Per adesso 40, delle circa 80 tonnellate, sono state rimosse. Ma in attesa del completamento, a fargli compagni arriveranno, martedì prossimo, nuovi rifiuti. Quelli che la “Sra” di Polla, azienda di rifiuti riconducibili alla famiglia Palmieri di Battipaglia, inviò in Tunisia con il placet della Regione e dell’Anged, l’agenzia nazionale tunisina per la gestione dei rifiuti, prima che la Repubblica del paese del Nord-Africa decidesse di farli tornare indietro, creando un caso diplomatico e internazionale che portò alle dimissioni del ministro all’ambiente e anche ad un arresto.
Intanto, alle ore 13.30 di questa mattina, Fulvio Bonavitacola è stato ascoltato all’Antimafia dalla commissione parlamentare d’inchiesta di Palazzo San Macuto presieduta da Stefano Vignaroli (Movimento 5 Stelle) e della quale fa parte anche l’ex presidente della Provincia in quota Fratelli d’Italia, Antonio Iannone. Si discuterà della spedizione transfrontaliera e dei rifiuti della “Sra” di ritorno dalla Tunisia e destinati all’area militare di Persano.