Comitati e associazioni hanno inviato delle osservazioni sul “fattore di pressione”. Oggi, in consiglio comunale, si discuterà dell’approvazione del provvedimento. Per l’occasione il comitato “Battipaglia dice No“, le associazioni “Cittade” e “Civicamente” insieme col circolo “Legambiente Battipaglia Bellizzi” hanno manifestato più d’un dubbio sulla delibera numero 54 di Giunta Comunale.
Lo scorso 20 marzo l’amministrazione comunale di Battipaglia ha emesso la delibera numero 54, individuando nel “fattore di pressione” il criterio di limitazione ai nuovi insediamenti di aziende per il trattamento e lo stoccaggio dei rifiuti.
“La procedura di adozione di tale criterio – scrivono comitati e associazioni – è quantomeno singolare poiché adottata dal singolo Comune (Battipaglia) e non condivisa con gli altri enti competenti“. Secondo le associazioni e i comitati cittadini, il fattore di pressione non è sufficiente ad arginare eventuali nuovi insediamenti di attività di rifiuti.
Già all’inizio di febbraio, alcuni attivisti del comitato “Battipaglia dice No” furono ricevuti dai vertici della Regione Campania (De Luca e Bonavitacola) manifestando ampia disponibilità ad una conferenza dei servizi per risolvere la questione. “Da dati del 2017 le aziende allocate sul territorio comunale trattano il 10% dei rifiuti della Regione Campania, ed il 50% della provincia di Salerno; mentre se si computano i quantitativi attualmente autorizzati (come da delibera 54/2019) si arriva a quantitativi mostruosi: oltre i 2.600.00 tonnellate” si legge nelle osservazioni inviate alla Giunta Comunale.
Per far sì che gli enti di livello superiore prendano una posizione netta sulla vicenda c’è bisogno che il Comune “richieda ed ottenga una conferenza dei servizi che metta all’ordine del giorno la scelta politica di ottenere la riduzione dei rifiuti lavorati sul nostro territorio“. La delibera del Comune individua come quantità massima di rifiuti quella già autorizzata dalla Regione (che è superiore alle quantità attualmente trattate). E soprattutto su quest’aspetto, comitati e associazioni hanno più d’un dubbio: “Quello che non emerge dalla delibera numero 54/2019 è che già adesso, con le quantità di rifiuti attualmente trattate nel Comune di Battipaglia, la situazione è insostenibile. Una delibera siffatta dovrebbe puntare alla riduzione del rifiuto trattato ed alla riconversione delle industrie del settore presenti sul territorio“.
LE RICHIESTE DI COMITATI E ASSOCIAZIONI
Sostanzialmente le richieste sono due: la convocazione di una conferenza dei servizi con Regione, Provincia, Ente d’Ambito, Comune di Battipaglia, Comune di Eboli, Asi. A tale conferenza il Comune di Battipaglia ed il Comune di Eboli illustreranno la situazione complessiva con numero di aziende di trattamento e stoccaggio rifiuti, quantitativi attualmente lavorati (più autorizzati), e codici CER trattati;
Adottare, con documento condiviso, uno o più criteri per definire le zone non idonee alla localizzazione di aziende di rifiuti, sulla base dei criteri del piano regionale dei rifiuti.
Infine, l’affondo sul sub ambito: “Quasi un anno fa questa Amministrazione diede per “imminente” la costituzione del sub ambito rimasta finora lettera morta. Ed ancora il Comitato, le Associazioni, e la Città di Battipaglia si interrogano sul perché questa Amministrazione continui a spendere preziose energie nelle operazioni di facciata ma inutili come la delibera numero 54 senza compiere alcun passo in avanti sulla strada della riduzione dei rifiuti e della costituzione dei subambiti“.