Domani e domenica, al Bar Capri, il collettivo “La Fronda” sarà sul posto con un presidio di raccolta firme per sollecitare l’amministrazione ad un intervento “green” a Battipaglia
Il neonato collettivo “La Fronda“, che si pone come obiettivo la tutela del verde a Battipaglia, non intende arrestarsi: dopo aver annunciato la sua fondazione, il gruppo adesso farà tappa domani, sabato 18 dicembre e domenica 19 dicembre, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 21, al Bar Capri per una raccolta firme. Una mozione popolare da presentare all’attenzione dell’amministrazione Francese che ha a che fare con la tutela del patrimonio “green” battipagliese.
Nonostante gli incontri avviati con l’Ufficio Tecnico comunale, la modalità di intervento non è cambiata. Non c’è però più tempo per aspettare a braccia conserte, i ragazzi e le ragazze de “La Fronda” lo sanno bene, e sono quindi pronti a presentare a Palazzo di città tre punti fondamentali per quanto riguarda il verde a Battipaglia:
- L’attuazione del regolamento del verde pubblico approvato dal Comune con delibera n. 44 del 24/3/2011;
- la realizzazione del censimento del patrimonio arboreo presente sul territorio comunale e l’applicazione della normativa sulla redazione del bilancio arboreo del comune ex legge n. 10 del 14/ 1/13;
- l’individuazione da subito di aree per la piantumazione e la coltivazione di nuovi alberi per poter attuare la legge n. 113 del 1992, modificata dalla legge n. 10 del 2013 che prevede l’ Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato o minore adottato, a seguito della registrazione anagrafica
Sui social, dove il collettivo s’è fatto inizialmente conoscere dalla cittadinanza, “La Fronda” ha anche pubblicato un’immagine storica, ricolorata attraverso un moderno processo tecnologico, che dà il via alla sensibilizzazione sul tema “verde”. L’immagine ritrae infatti Piazza della Repubblica negli anni ’50, riempita da un’oasi di piante ed alberi che non trova alcun riscontro nella piazza che vediamo oggi.
«Una fotografia che testimonia come la riqualificazione abbia in realtà alterato e tradito l’architettura originaria della piazza ignorando del tutto la necessità di recuperarne il valore storico. Un modo di operare emblematico del modo di concepire i lavori che getta dubbi sull’impeccabilità dell’intervento», spiegano dal collettivo, sottolineando come anche dal verde si possa ripartire per il recupero dell’identità di un’intera città.