La sindaca Cecilia Francese: «Siamo stanchi di essere presi in giro»
Entro il 20 dicembre dal consiglio comunale una variante alle NTA
«La Provincia ha impiegato ben 3 mesi a stilare un documento sul criterio localizzativo incompleto e che di fatto rimanda le responsabilità ad altri Enti. Siamo amareggiati, stanchi di essere presi in giro». La Sindaca di Battipaglia Cecilia Francese dichiara che rivedrà i rapporti istituzionali con la Provincia e la Regione, colpevoli di scaricarsi a vicenda le responsabilità per quanto riguarda la questione impianti di smaltimento rifiuti sul territorio di Battipaglia.
«Non comprendendo che tipologia di studio possa mai essere quello sottoposto alla nostra attenzione – prosegue la Prima Cittadina – Non ci sono i quantitativi, si elencano solo le quantità autorizzate per l’articolo 216, non ci sono le quantità autorizzate con l’articolo 208, cioè quelle più impattanti visto che riguardano le aziende di smaltimento rifiuti in deroga allo strumento urbanistico». Niente di nuovo, afferma la sindaca, dalla relazione consegnata dalla Provincia, che: «Non estrae nessun dato sulla quantità, divide la superficie del territorio per il numero degli impianti, ci informano che Battipaglia ha un impianto ogni 2 mila abitanti».
Un’offesa alla città di Battipaglia, dice la Francese, che ne approfitta per sottolineare come non sia disposta ad accogliere ulteriore spazzatura sul territorio battipagliese, e soprattutto a non accogliere l’impianto di compostaggio all’interno dello Stir. Annuncia inoltre che entro il 20 dicembre il consiglio comunale attuerà una variante alle Norme Tecniche Attuative, le NTA, del vecchio piano regolatore generale in difesa del territorio: «Certo, non risolutivo, visto che il 208 va in deroga ma un passo necessario, un deterrente per tenere lontano nuove richieste».
«Avevamo chiesto un provvedimento che di fatto tirasse fuori Battipaglia dalla situazione di saturazione, la Provincia ha perso tempo e ha risposto in maniera insoddisfacente impiegando un tempo spropositato su cose che erano a conoscenza di tutti», continua la sindaca Cecilia Francese: «Il nostro primo atto sarà quello di andare in consiglio e poi andremo in Regione a chiedere che venga rivendicato quanto detto negli incontri avuti».