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Scontro tra il Comitato “Battipaglia dice No” e l’amministrazione Francese. L’assise, riunitasi venerdì scorso, ha votato favorevolmente al documento proposto dagli ambientalisti. Per Valerio Longo, unico ad uscire dall’aula, si è trattato di “un’estorsione politica“.

Scontro tra il Comitato e il governo cittadino dopo il consiglio comunale di venerdì scorso. Duri attacchi dal capogruppo di Forza Italia, Valerio Longo, che in un comunicato stampa parla così: “I capetti del Comitato Battipaglia dice no hanno praticamente preso in ostaggio il Consiglio Comunale per costringere i consiglieri a votare in un certo modo, grazie alla pressione e alla gazzarra esercitata dai loro adempi. Una cosa degna della Colombia dei narcos. Una vera e propria estorsione politica“.

Secondo il consigliere di maggioranza, gli ambientalisti puntano alle prossime elezioni comunali: “Con questa manovra – prosegue Longo – è stato sancito lo scioglimento di fatto del Comitato Battipaglia dice no e la nascita di un movimento politico che mira chiaramente a candidarsi alle prossime elezioni comunali. Io non mi sono prestato e non mi presterò mai a questo modo di fare antidemocratico, al limite della legalità, figlio di una cultura della sopraffazione che appartiene invece a qualche esponente del comitato che si richiama ancora al comunismo“.

Lo scorso venerdì, il comitato ha proposto all’amministrazione un documento con una serie di richieste in materia ambientale. Dopo l’intervento del portavoce Raffaele Petrone, il documento è stato messo ai voti. Fatta eccezione per Valerio Longo, uscito dall’aula al momento della votazione, gli altri 20 consiglieri hanno approvato favorevolmente.

Venerdì sera, come mercoledì, per quest’amministrazione è andato in scena l’ennesimo attacco che ci avrebbe impedito di approvare la salvaguardia restituendo la città di fatto nelle mani dei commissari. Si sta cercando di aprire una crisi di governo come se la soluzione in tasca fosse quella di liberarsi di questa amministrazione” si legge in una nota stampa dell’amministrazione comunale.

Di certo – prosegue il comunicato – chi ha decretato politicamente l’arrivo del Cdr nel 2002 ha aperto il varco alla filiera dei rifiuti in Campania e ora ci troviamo a risolvere problemi seri ai quali non è possibile rispondere come se ci fosse una guerra tra bande“.

LA RISPOSTA DEL COMITATO

La risposta del Comitato non si è fatta attendere. “Nessun pericoloso “narcos” del Comitato è stato raggiunto da avviso di garanzia per presa in ostaggio, costrizione al voto, pressione psicologica, estorsione, bullismo, eversione armata” scrivono gli ambientalisti.

Che poi chiedono collaborazione: “Smettetela di nascondere con dietrologie strampalate la vostra incapacità ed evitate di coprirvi di ridicolo parlando di minacce e colpi di stato. Noi abbiamo solo suggerito e offerto all’amministrazione, occasioni di intervento e strade per poter affrontare alcuni dei problemi legati al ciclo dei rifiuti causati dalle scelte scellerate perpetrate da voi ed i vostri predecessori. Sarebbe bastato, per evitare gli avvenimenti e gli inasprimenti dell’ultima settimana, un briciolo di umiltà e spirito collaborativo“.

Gli insulti ricevuti da chi amministra, e rappresenta, la città non sono andati giù al comitato cittadino. “Gli insulti che vengono rivolti a Comitati e cittadini sono la prova di tutto ciò.
In ogni comunicato del Comitato vi è una mano tesa a collaborare, nonostante ciò si risponde sempre con accuse ed insulti, lo stesso è avvenuto mercoledì in consiglio comunale. Un’Amministrazione terrorizzata dall’idea di dover fare autocritica, incapace di riconoscere anche il minimo errore e che si sente sotto assedio al punto da insultare i cittadini stessi un minuto dopo aver fatto appello all’unità“.

E sul giallo dell’assessore all’ambiente Carolina Vicinanza, tuonano: “L’Assessore Vicinanza ha dovuto rimettere le dimissioni nelle mani del Sindaco. La testa dell’ingegnere Vicinanza è stata posta sul ceppo dal suo stesso mentore, aspirante alla poltrona di Vicesindaco, ne parlano le cronache da mesi. Strumentalizzare bassamente questa vicenda, per coprire, come riportato dalla stampa, “giochi di potere”, è vergognoso ed intellettualmente disonesto“.