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Il paradosso del disastro ambientale di sabato scorso verificatosi a Battipaglia è che potrebbe essere Eboli a risentirne maggiormente in termini di inquinamento. Ce lo spiega l’ingegnere Daniele Sofia di Sense Square.

I primi campionamenti di Arpac e Sense Square non hanno rilevato grosse tracce d’inquinamento dell’aria a Battipaglia in seguiti al rogo sviluppatosi sabato scorso. Potrebbe sembrare una banalità, ma non lo è affatto, il motivo per il quale è Eboli a rischiare maggiormente. La causa? Il vento che spirava in quella direzione.

Dai primi rilievi, infatti, che trovano riferimenti normativi con i limiti imposti dal decreto legge 155/2010, è sostanzialmente emerso che solamente il giorno 4 (la domenica dopo l’incendio) i valori medi giornalieri sono stati superati: le PM 2,5 che hanno un limite di 25,00, sono arrivate a 25,3, mentre le PM 10, che solitamente si attestano intorno a un valore di 7, sono arrivate a 28,00 rimanendo comunque entro i limiti di legge imposti a 50,00.

Dunque, sia Sense Square che Arpac, dopo i primi campionamenti, non hanno rilevato sforamenti. Questo non vuol dire che le sostanze tossiche non siano finite da qualche parte, come ci spiega l’ingegnere Daniele Sofia. “Il primo parametro quando parliamo di inquinamento dell’aria è la direzione del vento – dice l’ingegnere -. La direzione del vento determina l’inquinamento più di ogni altra cosa, poi c’è la temperatura e infine la pressione atmosferica“.

Quel pomeriggio del 3 agosto, quando tonnellate di rifiuti della New General Plast sono andati in fiamme nella zona industriale di Battipaglia, il vento spirava verso Eboli. “Non possiamo dire con certezza che Eboli è inquinata – prosegue Sofia – ma una cosa è certa: il vento spirava in quella direzione. Un incendio trasforma la massa solida in gas e poi in polvere, quindi da qualche parte saranno ricadute“.

CAPITOLO VOC E DIOSSINA

Discorso a parte meritano i VOC (Composti organici volanti). Chiariamo subito una cosa: i voc servono a stabilire la provenienza dei miasmi, problema che da anni affligge la città di Battipaglia, e non a determinare se l’aria è inquinata o meno. “I sensori sperimentali che abbiamo installato noi di Sense Square – prosegue l’ingegnere – in collaborazione con il Rotary Club serve a identificare gli odori. Inoltre i voc sono un insieme di diverse molecole, e non esiste un decreto che ne attesta i limiti. Grazie ai nostri sensori riusciamo a monitorare questo insieme, ma non la singola specie organica. Sostanze come il benzene sono inquinanti, ma ce ne sono altre che non lo sono. E, soprattutto, è necessario un decreto per determinare che quella o questa sostanza siano inquinanti“.

Per quanto riguarda la diossina, nei prossimi giorni, grazie all’aiuto di qualche azienda privata, saranno effettuati dei campionamenti a spese dei cittadini e di Legambiente (che hanno effettuato una raccolta) per verificare eventuali contaminazione. Anche se, è doveroso precisarlo, la diossina viene sprigionata quando ci sono combustioni di materiale plastico.