Tutto è andato per il meglio nell’attesissimo bomba day: l’ordigno resterà a Battipaglia come cimelio storico
È un giorno particolare quello dopo il Bomba Day, forse anche più atteso della giornata di ieri stessa, perché piena di mistero e incertezza. Lunedì 9 settembre i cittadini si sarebbero ritrovati nelle proprie case come nulla fosse successo o avrebbero pianto la distruzione delle stesse, e la morte degli addetti ai lavori, con il peso di una vita da ricostruire? Fortunatamente, a divenire realtà è stata la prima opzione, complice un piano, quello stilato dalla Prefettura insieme al Comune di Battipaglia, alla Protezione Civile e a tutti gli altri organi che hanno preso parte alle procedure, realizzato alla perfezione.
L’evacuazione
È iniziato tutto alle cinque di mattina, con le macchine della Protezione Civile in giro per i quartieri da sfollare. Nell’aria ancora assonnata riecheggiava una sola frase dagli altoparlanti: “Evacuazione in corso. I cittadini devono lasciare le proprie abitazioni“. E quindi, come raramente successo prima d’ora, le strade di Battipaglia si sono riempite del vociare delle persone già di prima mattina che, incontrandosi, si scambiavano commenti sulla giornata che stava iniziando, e auto che sfrecciavano verso l’abbandono della zona rossa.
Tutto è andato per il meglio per quanto riguarda il piano di evacuazione: in silenzio e in maniera composta, tutti i battipagliesi hanno abbandonato le proprie case, con la speranza di ritrovarle così com’erano. Qualche cittadino anziano è rimasto affacciato al balcone, ancora incredulo per ciò che stava accadendo, prima di essere prelevato e portato altrove.
Dove sono andati gli evacuati? La maggior parte ha scelto la giornata di ieri per godersi uno degli ultimi bagni al mare dell’estate, altri hanno optato per una gita in montagna e un picnic, come una pasquetta posticipata. Altri invece, con l’ausilio delle navette messe a disposizione, hanno trovato ospitalità nei centri d’accoglienza organizzati per l’occasione.
Le operazioni
Alle ore dieci e quarantacinque, come previsto, è iniziata la prima fase del piano di disinnesco dell’ordigno bellico in zona Villani. Le operazioni, documentate da video e foto sui canali social del Sindaco Cecilia Francese, raggiungevano immediatamente tutta la popolazione interessata attraverso la stampa, che è stata costantemente aggiornata da conferenze della Francese, del Prefetto Francesco Russo, del Colonnello Giuseppe Schiariti e del Direttore generale dell’Asl Salerno Mario Iervolino.
Le operazioni sono terminate alle diciotto e tre minuti, e hanno avuto durata totale di sette ore, anche meno delle otto previste. Sintomo che davvero tutto sia andato per il meglio, segnando il trionfo dell’organizzazione. Alle diciotto e cinquanta sono stati riaperti i varchi, in modo da far rientrare i cittadini nelle proprie abitazioni, non prima di far rincasare però gli ottanta pazienti allettati ospitati nel centro d’accoglienza all’Istituto Sandro Penna. Tra questi un’anziana, Anna Costanza, ha purtroppo perso la vita per cause naturali nel corso della giornata.
Il traffico
Il disagio principale (facilmente prevedibile) era quello del traffico: non sono bastati i percorsi secondari per permettere alle macchine di defluire fuori dalla zona rossa. La chiusura del tratto Pontecagnano-Eboli dell’A2 del Mediterraneo si è fatta sentire, e alcuni automobilisti si sono ritrovati imbottigliati nel traffico anche per quattro ore consecutive. Diversi hanno accusato malori, tra cui una donna incinta, all’ottavo mese di gravidanza che, collassata, è stata trasportata in fretta all’ospedale di Eboli.
Il bilancio finale del bomba day
«Voglio ringraziare i cittadini per la collaborazione, evacuare così tante persone non è facile, ci è voluta tanta buona volontà – queste le parole del Prefetto Russo durante la conferenza stampa conclusiva – Grazie al genio militare. Alla Provincia e al Comune di Battipaglia per lo sforzo straordinario, ricordiamo che il piano principale, quello di evacuazione, è stato attuato da loro. Grazie agli oltre cinquecento uomini delle forze di Polizia, un plauso all’azienda sanitaria locale, evacuare un ospedale così importante è stato complicato, ma portato a termine con successo ed attenzione».
«È stato un grande lavoro di squadra – ha proseguito il Prefetto – Il Colonnello ci ha fatto un complimento bellissimo: “Sembra lavoriate da vent’anni insieme“, a dimostrare la sintonia che c’è stata. Plauso importante alla Polizia stradale, alla Protezione Civile, alla stampa, ai Vigili del Fuoco e ai miei collaboratori presenti qui. Quando ci mettiamo a lavorare bene noi meridionali sappiamo essere efficaci, tenevamo molto a curare tutto nei minimi dettagli per una città che amiamo».
«Ci sarà un riconoscimento a chi ha partecipato a questa operazione, grazie ai cittadini per aver riscoperto il senso di appartenenza alla città – ha detto il Sindaco Francese – L’ordigno, ormai innocuo, resterà nel Comune di Battipaglia come cimelio storico».