963 le domande per i buoni spesa evase, mentre 633 sono ancora “congelate”
L’associazione Civica Mente punta il dito contro l’amministrazione Francese, e la troppa burocrazia
Troppa burocrazia a discapito di chi ha difficoltà ha mettere il piatto in tavola. È l’allarme lanciato dall’associazione Civica Mente attraverso la propria pagina Facebook, puntando i riflettori sulla gestione da parte dell’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Cecilia Francese della somma stanziata dal Governo ai Comuni per fronteggiare l’emergenza alimentare causata dalla pandemia Covid-19.
Nel post Facebook, l’associazione sottolinea come la somma ricevuta dal Comune di Battipaglia, dal valore di 416.707,30 euro, potesse essere utilizzata in due modi, o con l’acquisto dei generi alimentari da distribuire, o con la distribuzione di buoni spesa, opzione selezionata dall’amministrazione, concretizzatasi con la pubblicazione di un bando per poterne fare richiesta. I requisiti, come dice Civica Mente, erano: «stringenti, richiedente una modulistica di partecipazione composta da 3 pagine di informazioni da trasmettere; gli altri comuni, anche quelli più vicini, richiedevano un modello di domanda anche di una sola pagina».
L’associazione spiega anche come ANCI Campania, di cui la sindaca Francese è membro del Consiglio Nazionale, aveva predisposto un modello di domanda composto da sole due pagine (consultabile qui). «La scelta del nostro Ente, non facendo tesoro né dei modelli proposti da Anci, né copiando da Comuni più efficienti, è andata in controtendenza e ieri, ad un mese dall’ordinanza governativa, abbiamo potuto leggerne i primi risultati. Con determina dirigenziale n. 427 del 27 Aprile apprendiamo che al momento sono state accettate ed evase 963 domande, mentre ne sono “congelate” 633; allo stato, sono stati utilizzati dopo un mese 182.000 Euro con un residuo da utilizzare di 234.707,30 Euro», dice Civica Mente.
L’associazione si dice perplessa dinanzi a questi numeri: dovrà esserci senza dubbio qualcosa che non va nel sistema adottato dal Comune: «Lo spirito e la ratio del provvedimento governativo sono stati completamente disattesi e sacrificati sull’altare della burocrazia e della formalità dal Comune di Battipaglia». Il bando quindi, secondo Civica Mente, sarebbe «scellerato», considerate il 40% di domande inevase e quindi tante, troppe famiglie che riversano in condizioni precarie senza avere ancora la possibilità di andare a fare una spesa di beni di prima necessità.
Aggiungono i ragazzi di Civica Mente: «Ancora una volta l’Amministrazione della sindaca Cecilia Francese ha dimostrato la propria inadeguatezza e l’incapacità di farsi aiutare dalle decine di associazioni che lavorano nel sociale in questa città; qualunque Caf o Patronato avrebbe proposto un modello migliore di quello prodotto».
La proposta di Civica Mente
L’associazione non intende restare con le braccia conserte, e avanza all’amministrazione l’invito ad usufruire dei fondi stanziati rimasti nel Banco Alimentare istituito presso le Scuole De Amicis, che sta attraversando un momento di difficoltà. «Facciamo notare che il fondo stanziato per il Comune di Battipaglia può essere utilizzato anche per acquisti diretti dei beni alimentari e che, con un rapido calcolo, evadendo tutte le domande congelate, residuerebbero circa 100.000 Euro da impegnare» sottolinea l’associazione.