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Carmine Gorrasi entra nelle cucine di Masterchef: il giovane battipagliese è tra i 20 prescelti e adesso punta a conquistare il gotha della cucina italiana Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli.

Da Battipaglia al villaggio operaio di Crespi d’Adda. Un viaggio lungo 857 chilometri per coronare un sogno: vincere il più famoso talent dedicato agli aspiranti chef. È la storia di Carmine Gorrasi, battipagliese d’origine ma puglianese d’adozione (è lì che vive assieme ai suoi genitori) che lo scorso 16 dicembre ha ricevuto uno dei 20 grembiuli che i giudici di Masterchef consegnano a chi supera il casting di selezione del talent show. Carmine Gorrasi, fresco diplomato al liceo scientifico “Enrico Medi” di Battipaglia, ce l’ha fatta ad appena 18 anni.

GORRASI INCASSA I COMPLIMENTI DEGLI CHEF

Ha incassato tre sì dal gotha della cucina italiana, la triade composta da Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli. Un piatto perfetto che ha lasciato di stucco i tre rinomati chef che compongono la giuria. E poi la benedizione di Barbieri: «Vorrei dire una cosa ai tuoi amici: dimenticatevi di Carmine per un paio di mesi, perché questo ragazzo qua ha talento». Il viaggio dalla Campania alla Lombardia Carmine lo ha voluto fare da solo nonostante la giovane età. A marzo del 2021, quando il 18enne battipagliese era al suo ultimo anno di liceo, ha deciso di partire per il villaggio operaio di Crespi d’Adda, il sito patrimonio dell’Unesco situato nel Bergamasco, la minuscola porzione di mondo scelta per allestire gli studi di Masterchef, ad affrontare le selezioni. Un percorso contro corrente. Contro tutto e tutti.

«I MIEI GENITORI MI HANNO COSTRETTO A FARE LO SCIENTIFICO»

«Spesso mi arrabbio perché ho incontrato tante persone, anche amici, che non mi hanno supportato quando ho raccontato del futuro che vorrei crearmi. Ho visto delle facce interdette». E quando il cuoco napoletano Cannavacciuolo gli chiede «anche i tuoi genitori?» la risposta è un laconico «» perché «mi hanno costretto a fare lo scientifico, ma avrei scelto l’alberghiero» racconta il 18enne. Poi, il piatto che lascia di stucco tutti quanti: i gyoza, i ravioli cinesi che Gorrasi ribattezza “Il mondo che vorrei”. «E qual è il mondo che vorresti» chiedono i cuochi. «Un mondo che sappia includere qualsiasi tipo di essere umano. Dove ho imparato? A casa, da solo. L’ho cucinato anche ai miei genitori, e lo hanno apprezzato» ribatte il giovane battipagliese. È tra i 20 prescelti, Carmine Gorrasi, e nelle prossime puntate scopriremo se il sogno di portare a casa 100mila euro e partecipare al corso di alta cucina internazionale promosso da “Alma” potrà divenire realtà.