Patto Italia-Corea: alla “Salus” via ai test anti-tumore a prezzi calmierati

La clinica “Salus” chiude l’accordo con la multinazionale coreana “Arrow”, leader nel campo della tecnologia innovativa, e lancia i testi anti-tumore a prezzi calmierati. L’obiettivo è sensibilizzare la cittadinanza sulla prevenzione tramite gli screening.

Patto Italia-Corea per aumentare la prevenzione tramite gli screening anti-tumore. Lo hanno ufficializzato ieri mattina, presso la casa di cura “Salus”, i vertici della “SeeGene”, parte della multinazionale coreana “Arrow” leader nel campo della tecnologia innovativa, con Ottavio Coriglioni, amministratore delegato della clinica battipagliese, e il medico veterinario Rino Cerino. Un nuovo modello che si pone l’obiettivo di offrire screening per la prevenzione del cancro, in particolare al colon retto e alla cervice uterina, a prezzi calmierati in modo da poter raggiungere il maggior numero di persone mutuando alcune piccole recenti esperienze sul territorio che hanno sortito gli effetti sperati.

«Abbiamo importanti elementi da poter offrire a questa attività e sappiamo di poter dedicare un significativo investimento» ha detto Coriglioni. E gli ha fatto eco Cerino, ribadendo che «questo nuovo modello ha due semplici obiettivi: sensibilizzare la popolazione sulla cultura della prevenzione, e poter garantire a loro test a prezzi bassissimi». Già dai prossimi mesi saranno disponibile test Hpv, più sensibili rispetto al comune Pap test, al prezzo di 20 euro. Soddisfatto anche Franco Maccheroni, Ad genovese di “Arrow”: «è stata una delle prime adesioni in tutt’Italia: espanderemo anche i test molecolari in ambito mondiale verso tutta la popolazione, abbattendo le barriera della tecnica e dei costi». Il medico coreano Chan ha sottolineato che «prima del Covid eravamo un’azienda piccola, ma la pandemia è stata un’occasione per migliorare sul tema della tecnologia e della prevenzione e ci ha consentito di espanderci». Sarà un algoritmo a selezionare le aree di maggiore esigenza dove piazzare presidi e medici specialisti, partendo da 13 comuni dell’Alto Sele fino ad espandersi in tutta la provincia.